VII Domenica del Tempo Ordinario – Amare senza limiti
Con questa domenica termina la prima parte del Tempo Ordinario, che riprenderà dopo la Pentecoste.
Oggi la liturgia ci propone le ultime due antitesi: “avete inteso che fu detto … ma io vi dico…”
Nella prima antitesi del brano di oggi viene richiamata la cosidetta legge del taglione: occhio per occhio, dente per dente. Imponendo un castigo uguale al danno causato, questa legge tende a limitare gli effetti della vendetta. Gli esempi di Gesù invitano a non contraccambiare il male con il male: si tratta di espressioni paradossali e forti delle istanze di amore che derivano dalla sequela di Gesù.
L’ultima antitesi si riferisce al concetto di amore verso il prossimo. Ai tempi di Gesù si dibatteva molto su chi è il prossimo: il vicino? Il correligionario o i giusti? In genere si intendeva il connazionale e si escludeva l’avversario, il pagano, lo straniero. Gesù non vuole dare una definizione di prossimo, ma indicare che non ci sono limiti al precetto dell’amore.
Ma come si fa ad amare il nemico, chi ci perseguita?
Papa Francesco, nella bolla di indizione del Giubileo della Misericordia, ci spiega la ragione: “Siamo chiamati a vivere di misericordia, perché a noi per primi è stata usata misericordia. Il perdono delle offese è un imperativo da cui non possiamo prescindere perché è l’espressione più evidente dell’amore misericodioso di Dio. Il perdono è lo strumento posto nelle nostre fragili mani per raggiungere la serenità del cuore, lasciar cadere il rancore, la rabbia, la violenza, la vendetta sono le condizioni necessarie per vivere felici.”