Palermo – Educare alla memoria
Mercoledì 19 febbraio, presso l’Endo-Fap di Palermo, si è tenuta una performance sul tema “Educare alla memoria”, articolata nell’iter formativo “Viaggio nella memoria”.
Quattro classi dell’Ente – coordinate dai professori Tafuri, Siliato, Tuè e Maira – hanno sviluppato, alla presenza di una giuria esterna, i progetti legati alla tematica della Shoah elaborati nell’arco di un mese, sulla scorta della ‘Giornata della memoria’ che si celebra a livello internazionale.
Dietro la suggestione delle parole di Primo Levi (“Meditate che questo è stato”) la memoria è diventata parte integrante della didattica, si è fatta maestra affinché certi orrori non accadano più. In questa prospettiva, la Shoah quale fatto storico ha abbracciato un’intera sfera educativa concreta, aprendo un dibattito fertile tra quanto accaduto in passato e quanto accade tutt’ora.
Tale progetto – accolto e sviluppato con encomiabile entusiasmo dagli studenti- si è articolato su un registro ben più ampio, rispondendo alla particolare concezione dell’insegnamento quale missione, nonché alla convinzione circa la necessità di informare e, al contempo, formare i ragazzi. Solamente unendo informazione e strumenti critici essi potranno vantare, alla fine del loro percorso all’interno dell’Ente, un’educazione culturale completa che unisca alle particolari competenze anche intelligenza emotiva e spirito critico.
Sugli istituti professionali gravano da sempre alcuni preconcetti che, nel corso degli anni, si sono cristallizzati tanto da costituire una vera e propria etichetta; ancora oggi, infatti, nell’immaginario collettivo la scuola professionale si occupa esclusivamente della formazione di competenze spendibili nelle diverse branche professionali: dalla creazione di saldatori ed estetiste a quella di ristoratori ed elettricisti.
L’Endo-Fap può affermare invece, senza timore di smentita, di operare alla luce dell’insegnamento di Don Orione, nell’ottica di una didattica inclusiva, coinvolta nelle tematiche sociali, atta a formare non solo i futuri lavoratori ma anche degli Uomini degni di tale nome.
