Battesimo di Gesù – Un messia che si confonde nella folla

La Festa del Battesimo di Gesù si celebra la Domenica dopo l’Epifania e con essa si chiude il tempo liturgico del Natale.

Dopo i racconti dell’infanzia, i vangeli sinottici narrano una trilogia (la predicazione di Giovanni Battista, il Battesimo, le tentazioni di Gesù), che risale alla prima predicazione apostolica. Anche Giovanni colloca la testimonianza del Battista subito dopo il Prologo. La scena del Battesimo di Gesù è stata per i primi cristiani un tesoro prezioso da custodire e trasmettere.

Il brano di Matteo racconta il Battesimo inserendo un dialogo tra Gesù e il Battista, in cui Giovanni è restio a battezzare Gesù e poi acconsente. Perché Matteo ha inserito questo dialogo?

La risposta sta nelle parole di Gesù: “compiere ogni giustizia”. La parola giustizia è caratteristica del Vangelo di Matteo: questo termine esprime la fedeltà nuova e radicale alla volontà di Dio, che Gesù è venuto a predicare agli uomini e che egli vive per primo. Compiere ogni giustizia significa allora sottomettersi al piano di Dio rivelato dalle Scritture, un piano fatto di umiltà e solidarietà.

Nel gesto del Cristo, che si confonde con la folla dei peccatori, è già racchiusa quella logica che lo porterà sulla Croce, a morire per i peccati del popolo. Gesù, immergendosi nell’acqua, non solo ha purificato le acque per il nostro battesimo, ma si è immerso nella nostra debolezza per farci risorgere con lui: questa è la solidarietà più grande, questo è compiere ogni giustizia.

Il Messia che viene a farsi battezzare sconcerta il Battista, che si aspettava un messia giudice. Invece si vede venire davanti un uomo confuso nella folla, che si mette in fila. Il Battista acconsente e si apre al progetto di Cristo: in questo comportamento è in gioco anche la nostra conversione, anche in noi talvolta si nasconde un messianismo duro, immediato, senza appello, senza la minima traccia dell’umiltà e della solidarietà che ci ha insegnato Gesù.