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Solennità dell’Immacolata – Maria, il segno nel mondo dell’amore di Dio

Solennità dell’Immacolata – Maria, il segno nel mondo dell’amore di Dio

Quest’anno la II domenica di Avvento coincide con la solennità dell’Immacolata Concezione di Maria: la liturgia ci propone il racconto dell’Annunciazione che si trova in Luca.

Dal racconto scopriamo che la giovane vergine a cui viene inviato l’angelo Gabriele ha più nomi: si chiama Maria, il nome datole dai suoi genitori, ma l’angelo la chiama anche “piena di grazia”.

Questo è il suo nome profetico, che le assegna Dio e che manifesta il senso profondo della missione affidatale: essere nel mondo il segno dell’amore generoso, gratuito e fedele di Dio. In Maria si celebra la gratuità più radicale dell’amore di Dio verso gli uomini.

Ma c’è ancora un altro nome: Maria si presenta all’angelo come serva del Signore. Nella Bibbia il nome servo non ha una connotazione negativa, indica colui che compie il volere di Dio, nel Nuovo Testamento anche Paolo si presenta come servo di Cristo. Maria serva ha compreso, accolto e vissuto la chiamata di Dio all’interno di uno schema semplicissimo: il dono ricevuto si fa dono per tutti.

Piena di grazia e serva: in questi due nomi è racchiuso tutto il progetto di Dio, tutta l’esistenza cristiana. Tutto ciò che sei e che hai è dono di Dio, di conseguenza tutto ciò che sei e che hai deve farsi dono, servizio.

L’evento dell’annunciazione ci interpella e ci commuove perché quel rallegrati è rivolto a ciascuno di noi, quella chiamata ci ricorda che Dio vuole la nostra gioia e che questa sia piena, ci ricorda che i criteri di Dio non sono i nostri, che Egli per le cose grandi scegli i piccoli.

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