XXXII Domenica del Tempo Ordinario – Credere alla resurrezione
Durante gli ultimi giorni trascorsi da Gesù a Gerusalemme, Luca riporta alcune controversie per cogliere in fallo Gesù: la prima sul pagamente delle tasse a Cesare, la seconda è una provocazione dei sadducei circa la resurrezione.
I sadducei erano un importante partito religioso nazional liberale dell’alta borghesia, si attenevano rigidamente alla lettera della Legge, respingendo la tradizione orale a cui credevano i farisei. Non credevano ad angeli e demoni e non condividevano l’attesa della resurrezione.
Al tempo di Gesù la questione della resurrezione era molto accesa tra sadducei e farisei. Partendo da una prescrizione della Legge, che impone al fratello non sposato di prendere in moglie la cognata rimasta vedova senza figli, i sadducei propongono a Gesù un tranello: se sette fratelli hanno sposato la stessa donna, nella resurrezione di chi sarà moglie?
Nonostante le parole di Gesù e la testimonianza dei primi cristiani, anche oggi molti cristiani non credono alla resurrezione o mettono in dubbio che dopo la morte ci sia una vita più piena.
La fede in Gesù ci dice che davanti non abbiamo il nulla, ma un genere di vita totalmente nuovo, un camminare in una vita nuova che inizia già da ora vivendo da veri figli di Dio.