skip to Main Content
Menù
XXXI Domenica del Tempo Ordinario – Lo sguardo di Gesù cambia la vita

XXXI Domenica del Tempo Ordinario – Lo sguardo di Gesù cambia la vita

Dopo la parabola del Fariseo e del Pubblicano, la liturgia ci offre un’altra pagina presente solo nel Vangelo di Luca: l’incontro tra Gesù ed un altro pubblicano, il ricco Zaccheo.

Zaccheo è l’adattamento di un nome ebraico che significa “Dio si è ricordato” e nel brano succede proprio così, Dio si ricorda di lui. Egli è il capo dei pubblicani di Gerico, ha al suo servizio dipendenti ed è molto ricco. Il mestiere di esattore delle tasse godeva presso gli Ebrei una pessima fama: erano considerati avidi, disonesti, truffatori, impuri.

Zaccheo vuole vedere Gesù, ma la folla glielo impedisce perché è piccolo di statura. Allora sale su un sicomoro che è proprio sopra il punto dove deve passare Gesù.

E Gesù, passando, alza lo sguardo: è lo sguardo di Gesù che cambia una vita intera, che può sanare le ferite più profonde, anche i tradimenti nei suoi confronti.

Il brano non ci dice solo che anche un peccatore come Zaccheo può convertirsi, ma sottolinea la delicatezza delle parole di Gesù: egli non dà ordini a Zaccheo, vuole essere ospite di questo truffatore, lo accoglie ancora prima che si converta.

Il teologo luterano Dietrich Bonhoeffer scriveva: “Dio non si vergona della bassezza dell’uomo, vi entra dentro. Dio è vicino alla bassezza, ama ciò che è perduto, ciò che non è considerato, ciò che  è insignificante, emarginato, debole, affranto. Dove gli uomini dicono “perduto”, lì Egli dice “salvato”; dove gli uomini dicono no, lì Egli dice Sì; dove gli uomini distolgono con indifferenza o altezzosamente il loro sguardo, lì Egli pone il suo sguardo piendo di amore ardente e incomparabile”.

 

 

Back To Top