Venezia – Lavorare per Servire
25 anni sono un traguardo importante, una data da celebrare, ma non con lo sguardo nostalgico al passato. 25 anni sono il segno di un cammino fatto e accompagnato dalla Provvidenza, che spinge a guardare avanti per vivere il presente e costruire il futuro dell’opera fondata da Don Orione.
Con quali parole raccontare questi 25 anni? Tommaso Foppa Pedretti, membro del segretariato amministrativo, ne ha proposte cinque all’apertura dei lavori: fedeltà, progettualità, gratitudine, insieme. E la quinta? A ciascun partecipante il compito in questi tre giorni di trovare la sua quinta parola, per definire il senso del suo lavorare per Don Orione.
E proprio sul lavoro si sono concentrati gli interventi del primo pomeriggio del convegno, dedicato al carisma orionino. Don Fulvio Ferrari, economo generale, ha ricordato la grandezza raggiunta dall’Opera nel mondo e le diversità di problemi delle varie nazioni: in alcuni Paesi si sta vivendo una grande espansione, in altri come l’Italia la crisi spinge a cercare nuove risposte, amministrative e non. “Non dobbiamo essere pavidi – dice don Fulvio – Don Orione ci accompagna passo passo” e quando il lavoro diventa anche servizio, paternità, gratuità, “sentire elogiare il Don Orione è come una carezza della Provvidenza”.
Don Aurelio Fusi, direttore provinciale, ha ripercorso attraverso i passi della Scrittura il significato del lavoro per l’uomo: Dio, il Creatore, non ha voluto un uomo pigro e inoperoso, ma già nell’Eden gli ha affidato l’incarico di curare e custodire il giardino. Il lavoro è più di una condanna per aver mangiato il frutto proibito, è fin dall’origine della creazione un modo di rendere lode a Dio. E così voleva anche Don Orione che ai suoi sacerdoti scriveva “dobbiamo essere grandi lavoratori delle anime, dobbiamo essere i facchini della Divina Provvidenza”.
Davide Gandini, incaricato per la formazione carismatica, ha delineato il ritratto dell’operatore orionino: che sia medico o manutentore, addetto all’assistenza o impiegato, l’operatore orionino è chiamato ad essere “esperto di umanità”. Si tratta di un vero e proprio, fondamentale, denominatore comune, pur dentro la necessaria differenziazione di ruoli gerarchici nella organizzazione.
Nella giornata di oggi, i lavori proseguono con tre sezioni parallele: i direttori, economi e responsabili di struttura seguiranno il laboratorio “Lavorare in consapevolezza” guidato da Samantha Marcelli, formatrice; gli addetti alla contabilità e amministrazione approfondiranno le novita fiscali e amministrative con il dott. Luigi Raineri, commercialista, mentre i responsabili delle Risorse Umane discuteranno su aspetti legati al contratto di assunzione ed al welfare aziendale con l’Avvocato Stefano Pizzicaroli dello Studio Costantino & Partners.