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XXIII Domenica del Tempo Ordinario – Le condizioni per essere discepoli

XXIII Domenica del Tempo Ordinario – Le condizioni per essere discepoli

Il brano del Vangelo di oggi segue il racconto degli invitati che accampano scuse per non partecipare ad una grande cena. Ma il padrone insiste e manda il servo ad invitare storpi, ciechi, poveri e zoppi. Il banchetto è per tutti, il padrone dice al servo addirittura di spingerli ad entrare.

Ecco che alla fine di questo racconto, di questo invito al banchetto arrivano le parole di Gesù, che indica a quali condizioni possiamo partecipare.

La prima, “Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo”, ci chiede di subordinare tutto all’amore di Dio: tutti gli affetti, anche quelli più cari, hanno senso alla luce di questo amore; abbandonare tutto significa mettere il Signore al primo posto.

La seconda, portare la croce, fa riferimento al viaggio di Gesù verso Gerusalemme: amare Gesù vuol dire partire dalla povertà di Betlemme e seguirlo fino al Golgota. Non ci sono altre strade.

La terza condizione, rinunciare agli averi, è l’invito a liberarsi dalla brama di possedere, di stare attenti al pericolo che nasce dall’attaccamento alla ricchezza. L’idolatria della ricchezza rende i cuori aridi e dà origine a lotte, litigi, divisioni.

 

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