XVI Domenica del Tempo ordinario – Tempo per ascoltare la parola
Dopo la parabola del Buon Samaritano, Luca scrive che Gesù entra in un villaggio e viene accolto dalle sorelle Marta e Maria.
Mentre Maria sta seduta ai piedi di Gesù per ascoltare la sua parola, Marta è tutta presa dai molti servizi.
Rischiamo di interpretare in modo errato la risposta di Gesù a Marta, un po’ spazientita dall’essere la sola a lavorare: egli non vuole proporre una scelta senza alternative tra l’azione, Marta, e la contemplazione, Maria.
L’episodio del Vangelo di Luca viene dopo l’invito al fare della parabola del Buon Samaritano, “va’ e anche tu fa’ lo stesso”, in questo brano c’è l’invito a non perdere di vista l’unica cosa davvero necessaria, ascoltare la parola di Gesù. Non a caso, subito dopo il racconto di Marta e Maria, l’evangelista propone il Padre nostro.
Luca, con questi brani in sequenza, ci dice che la carità, il Buon Samaritano, l’ascolto della parola, Maria, e la preghiera, il Padre Nostro, devono restare inseparabili nella vita del discepolo.
Non c’è contrapposizione tra azione e contemplazione, magari favorendo quest’ultima, ma l’intento di delineare il volto del vero discepolo: colui che ascolta e mette in pratica la parola del Maestro, senza ascolto non c’è azione, senza azione l’ascolto è vano.
Anche Don Orione può aiutarci a comprendere questa pagina, lui che è stato uomo di grande azione perché uomo di grande preghiera: “dobbiamo essere una profondissima vena di spiritualità mistica che pervada tutti gli strati sociali, spiriti contemplativi e attivi, servi di Cristo e dei poveri“.