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XV Domenica del Tempo Ordinario – Vide e ne ebbe compassione.

XV Domenica del Tempo Ordinario – Vide e ne ebbe compassione.

Oggi la Liturgia ci offre una delle parabole più belle e più conosciute, quella del Buon Samaritano. Proprio perché molto conosciuta, rischiamo di pensare “So già come andrà a finire”, l’approccio invece con cui ascoltare questo brano è “cosa mi dice oggi? In che cosa mi provoca?”.

Il dialogo tra Gesù e un dottore della Legge è costruito in modo  vivace dall’Evangelista Luca: alla domanda del sapiente segue una contro-domanda di Gesù, per due volte.

La discussione sulla definizione di prossimità era comune ai tempi di Gesù: chi è il mio prossimo? Chi devo amare? Il mio vicino? Colui che professa la stessa religione? Gesù non allunga la serie delle riflessioni teologiche, ma risponde con una parabola.

Un viandante incappa nei banditi, che lo lasciano morente lungo la strada. Da lì passano un sacerdote ed un levita, che per timore di contaminarsi e non essere puri, passano oltre: non si può non ravvisare nella scelta di queste due figure come protagonisti negativi un’intenzione polemica di Gesù. L’osservanza del culto non deve distogliere dall’essenziale, la purezza che Dio vuole è dal male, dal peccato, dall’ingiustizia.

Da quella strada passa poi un Samaritano, che si ferma e cura il ferito: questo è un vero e proprio colpo di scena nella narrazione, chi ascoltava all’epoca si poteva aspettare un fariseo osservante, non un Samaritano, ritenuto impuro a quei tempi. Anche qui si legge l’intenzione polemica di Gesù: la bontà non ha confini, gli esempi da imitare si possono trovare anche dove non ce li aspettiamo.

Uno sguardo al viandante, ferito, abbandonato e solo: anche questa figura ci offre uno spunto di riflessione. In essa possiamo vedere la passione di Cristo, ferito e umiliato, rifiutato e solo, che continua ancora oggi nella sofferenza di quanti sono privati di tutto, spogliati anche della dignità umana.

Non chiederti alla fine di questa pagina “chi è il mio prossimo?”, ma “chi sono io per il prossimo? a chi voglio farmi prossimo?”.

E poi, fa’ come il Samaritano: lungo la tua strada, va’ oltre il primo sguardo superficiale, prova compassione, fermati e prenditi cura.

 

 

 

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