Campocroce – E festa sia!
E festa è stata, moltiplicata per tre e per tutti gli eventi che hanno caratterizzato le celebrazioni presso il Seminario della Vita dell’Istituto Soranzo a Campocroce di Mirano, da venerdì 31 maggio a domenica 2 giugno.
Un’idea nata nell’ottobre scorso e poi, anche tra varie difficoltà, all’opera a pensare, progettare, contattare per realizzare qualcosa che potesse lasciare il segno, essere segno; qualcosa di importante per celebrare 100 anni di storia del Soranzo ma allo stesso tempo desse risalto al passato prossimo e ad un futuro importante per la nuova opera di Carità che è il Seminario della Vita. Ecco allora che, facendo forza sulla immensa passione di chi ama questa Casa e confidando tantissimo nella Divina Provvidenza, sono stati pensati alcuni appuntamenti che speravamo potessero diventare degli eventi.
Dopo il convegno degli ex allievi, che ha dato il via ai festeggiamenti, ogni data importante di questi 100 anni è stata festeggiata, a cominciare da quella del 31 maggio 1919 quando avvenne l’atto di donazione da parte del Conte Soranzo.
Quel momento è stato ricordato durante le funzioni di chiusura del mese mariano con la tradizionale processione da Via Canaceo e la Santa Messa celebrata da Don Ruggero Gallo e con uno spazio adeguato rivolto ai bambini. Di fatto, quella Casa, fin dall’inizio in modi diversi e con finalità diverse, ha avuto quali protagonisti proprio i bambini ed i ragazzi.
Ed allora il pomeriggio di sabato 1, in una giornata dal cielo terso, ha visto la presenza di un bel gruppetto di bambini che correvano, giocavano, ballavano, disegnavano negli spazio gioco predisposti nel parco da ben venti animatori guidati da Angela, Lucia e dagli amici volontari di Camposampiero.
Graditissima e divertentissima poi la presenza dei doctor clown oltre a quella di don Luca Ingrascì che si è immerso nella bella aria di festa lasciandosi coinvolgere nel variopinto tourbillon. Una fantasia di voci, di musica, di colori davvero incredibile mentre i genitori dei bambini giravano tra le bancarelle espositive nel parco e scambiavano “do ciacoe” sotto il fresco degli alberi. E più di qualcuno ha chiesto: “Quando è che lo rifacciamo?”… che è già il segno di quanto sono stati bene.
Alle 19 è seguita una squisita cena, per oltre 160 persone, confezionata dalle abili ed esperte mani di Vanda e Maurizio ed i loro amici della Parrocchia San Pio X di Marghera.
A seguire, spazio ai ricordi, alle voci, alle immagini, alla musica per quasi due ore di testimonianze per ringraziare il Signore e celebrare i primi 10 anni di attività del Seminario della Vita.
Andrea ed Emanuela, nelle vesti di presentatori della serata intitolata “Seminario della Vita, Segno e Strumento della Divina Provvidenza” hanno intrattenuto gli amici presenti intervistando per prima Katya, fin dalle origini responsabile di struttura che ha raccontato brevemente la sua chiamata ad un ruolo tanto delicato quanto arricchente considerando come le oltre 100 persone che hanno vissuto finora per un periodo nel Seminario della Vita abitino tutti nel suo cuore.
È stata poi la volta di John e Tessy, la prima famiglia arrivata al Seminario della Vita nel novembre 2008.La loro disperata situazione (improvvisamente non gli era più dato modo di entrare nell’appartamento dove vivevano a Spinea) venne conosciuta da Don Walter Groppello e da lì parti la nuova attività malgrado allora non si fosse ancora pronti; la Provvidenza però, come sempre, ha bisogno di una mano per manifestarsi e realizzarsi e così il grande cuore di don Orione e di chi lo rappresentava a Campocroce non poteva che agire aprendo loro le porte.
Il Seminario della Vita riceve un grandissimo sostegno dai volontari ed è stato quindi lasciato spazio alle parole ed ai ricordi di un emozionantissimo (nonno o papi) Alberto, sempre pronto e disponibile e capace di risolvere tantissimi problemi, specie di natura tecnica, alla figlia Elisabetta che si sente un piccolo segno della Provvidenza per la casa (aiuta i bambini nei compiti e spesso si mette in ascolto delle mamme lì residenti) ma che si sente lei stessa baciata dalla Provvidenza per averla chiamata lì; e poi Barbara, insegnante in pensione molto legata alla Casa, che dedica ai bambini due pomeriggi a settimana per aiutarli non solo a studiare ma a crescere e ad amare la voglia di conoscere. Si è poi continuato con Anna e Mattia ed il loro Gruppo Giovani di Azione Cattolica di Camposampiero. Per primi, due estati fa, hanno vissuto una esperienza continuativa di servizio di una settimana ed ora, ad ogni occasione, arrivano per collaborare e fare festa con tutti, grandi e piccini rivestendo ogni volta un ruolo diverso a seconda delle necessità, così come accaduto in questi giorni.
Infine è salita sul palco Nelly, figlia di John e Tessy che ora sono i custodi dell’Opera di Campocroce. Nelly è stata il primo frutto del Seminario, nata tre giorni dopo l’arrivo di mamma e papà. Come i genitori, che da persone aiutate sono ora persone che aiutano, così cerca di fare anche lei con il fratellino Kevin, accogliendo i bambini che arrivano e risiedono per un periodo nella loro casa, uno spazio dove ritrovare un po’ di calma e serenità per potersi ricostruire e ripartire e, come diceva il brano che ha dato il via e chiuso la serata, “RICOMINCIARE è come RINASCERE”.
La serata è stata supportata da canti sulla Provvidenza e sulla Vita proposti dall’Orione Musical Group guidati magistralmente da Davide, immagini, video, un saluto-ricordo da parte di don Walter Groppello, uno spazio dedicato all’ascolto della parola di don Orione e tanta tantissima commozione sia tra i testimoni che tra i presenti.
Il clima di festa è continuato domenica 2 giugno iniziato con l’attesa e graditissima visita da parte di don Marco Scattolon. Fu lui, in quel famoso novembre, a “provocare” l’apertura anticipata della nuova Opera di carità di Campocroce presentando a don Walter, tramite una ormai celebre telefonata, la difficile situazione dei coniugi nigeriani.
Alle 18 don Dorino Zordan, già referente spirituale della Casa per un paio di anni, ha celebrato la Santa Messa di ringraziamento con preghiere ed invocazioni speciali, affinché lo Spirito Santo soffi sempre in maniera abbondante sulla Casa e su tutti coloro che la abitano e la servono.
Successivamente buffet con tanto ben di Dio portato dagli amici dell’Orione Musical Group e animazione musicale grazie al bravissimo ed apprezzatissimo gruppo degli Intrepido Band.
Il programma dei festeggiamenti terminerà Venerdì 21 giugno, quando alle 19 celebreremo la Santa Messa con don Walter Groppello a ricordo della presa di possesso dell’Opera, avvenuta il 21 giugno 1919 con la prima santa messa celebrata da don Sterpi nella Villa.