III domenica di Pasqua – Con Gesù gettiamo le reti
La liturgia di oggi ci offre quasi tutto il capitolo 21 del Vangelo di Giovanni: nella prima parte si descrive l’incontro di Gesù risorto con un gruppo di sette discepoli sulla riva del lago di Tiberiade seguito dalla pesca miracolosa, la seconda descrive il conferimento del primato a Pietro.
Il brano è pervaso da un interesse ecclesiologico, cioè che riguarda La Chiesa, il popolo di Dio, che riguarda noi. Si nota un contrasto tra lo sforzo sterile dei discepoli e l’abbondanza della pesca dopo l’invito di Gesù: senza Gesù la comunità è sterile, tornerà a riva con le reti vuote. Il nostro apostolato a volte non dà frutti perché non pone al centro Gesù, ma progetti, programmi ben fatti forse centrati su noi stessi.
Nel Vangelo poi c’è il numero simbolico 153: Sant’Agostino vede in questo numero la somma di tutti i numeri fino a 17, 10 e 7 sono numeri simbolici che indicano completezza, totalità. La rete non si rompe anche se è riempita di pesci, totalità e unità sono garantiti dal Signore.
A Pietro Gesù affida il ministero di pastore, gli conferisce il primato, un primato di servizio per il bene di tutte le pecore, questo è un dono pasquale fatto da Cristo per tutta la Chiesa. Noi dobbiamo per questo pregare per il Pietro di oggi, perché ami Gesù più di tutti.