II domenica di Pasqua – La divina
La domenica che segue la Pasqua è detta in albis (cioè la domenica in cui si depongono le vesti bianche), ricordando la veste bianca che un tempo i battezzati nella notte di Pasqua indossavano fino alla domenica seguente, e dal 2005 Papa Giovanni Paolo II ha istituito in questo giorno la festa della Divina Misericordia.
Il Vangelo di oggi si divide in due parti: nella prima Gesù appare ai discepoli e Tommaso è assente, nella seconda invece Tommaso è presente.
Possiamo dire che siamo tutti Tommaso: la fede in Gesù “mio Signore e nio Dio” non è qualcosa di statico o di scontato. Notti oscure e albe radiose ci accompagnano in tutta la nostra vita, come spesso si legge anche nelle vite dei santi. La fede, scrive Papa Benedetto XVI nella lettera apostolica Porta fidei, è decidere di stare con il Signore per vivere con lui.
Non c’è solo Tommaso in questo brano, con la sua incredulità che ci ricorda anche la nostra fragilità di oggi: c’è Gesù che manda i discepoli nel mondo, come Egli è stato inviato dal Padre, che soffia lo Spirito sui discepoli perché siano testimoni coraggiosi, c’è Gesù che anche oggi manda ciascuno di noi ad annunciare al mondo che la morte è vinta, che il Signore è davvero risorto!