Reddito di Cittadinanza – Alleanza contro la povertà in Italia
L’Alleanza contro la povertà in Italia ha divulgato un comunicato circa la propria posizione riguardo il reddito di cittadinanza (RdC).
L’Alleanza, nata nel 2013, è un’associazione di scopo – indipendente dalle forze politiche – che si batte per dotare l’Italia degli interventi necessari a fronteggiare la povertà assoluta. Attualmente raccoglie 38 organizzazioni tra cui la Piccola Opera della Divina Provvidenza di Don Orione.
Il comunicato spiega che il modello del reddito di cittadinanza incrementerà sensibilmente i fondi destinati a coloro i quali vivono in povertà. È il più ampio trasferimento di risorse per la lotta alla povertà mai effettuato in Italia. In concreto, ciò permetterà a molti di poter sostenere spese fondamentali per la propria vita quotidiana.
Il Reddito di Cittadinanza si rivolge ai poveri ma gli interventi previsti si concentrano sulla ricerca del lavoro. Tuttavia, numerosi poveri non sono in condizioni di lavorare, o non lo sono immediatamente, e – per chi lo è – le offerte di impiego debbono effettivamente esistere. In assenza di adeguate politiche finalizzate alla crescita dell’occupazione, attraverso forti investimenti, quest’ultimo è un presupposto molto fragile. L’errore di fondo consiste nel fare dell’incremento dell’occupazione, un obiettivo che non compete primariamente a queste, la ragion d’essere delle politiche contro la povertà.
Analogamente a queste criticità il comunicato parla delle differenze con il Rei, reddito d’inclusione, attualmente vigente che si basa su una visione della povertà in tutte le sue componenti. Il Rei nasce da un’attività di incessante pressione e da un’articolata proposta dell’Alleanza contro la Povertà in Italia, che raggruppa la gran parte di chi è quotidianamente a fianco dei poveri. Il Governo ha però deciso di superare il Rei, e la sua impostazione, mentre sarebbe stato più utile correggerne i difetti ed ampliare l’utenza.
L’Alleanza prende posizione circa tempi d’attuazione e sviluppi che il RdC può avere infatti esprime il rischio che si riveli la strada sbagliata per rispondere alle esigenze dei poveri, senza peraltro raggiungere gli obiettivi di incremento occupazionale. Ciononostante, quando si comprenderà che non si è scelta la via migliore per combattere l’esclusione sociale, tornare indietro sarà complicato.
Dalla sua l’Alleanza sta elaborando puntuali proposte di miglioramento del Decreto per poter avviare un approfondito confronto con il Governo e con il Parlamento nell’esclusivo interesse delle persone e delle famiglie che vivono in povertà in Italia.