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Albania – Agosto di progetti estivi a Bardhaj e Oblike

Albania – Agosto di progetti estivi a Bardhaj e Oblike

Riceviamo da Don Rolando, Don Dorian e Don Giuseppe Testa notizie inerenti il mese di agosto dalla nostra missione orionina del Nord Albania.
Il mese di agosto è stato un mese di intense attività e impegni pastorali, educativi, culturali e formativi per le comunità di Bardhaj e Oblike, in Albania.
A Bardhaj, ad esempio, è stato ospitato un gruppo di scout proveniente dal Piemonte, che ha vissuto una settimana di giochi e laboratori che hanno coinvolto oltre 100 ragazzi. Uno di questi, di professione dottore, guidato da un sacerdote orionino, ha anche visitato molti ammalati della parrocchia.

Ad Oblike, invece, è stata vissuta l’esperienza dell’oratorio estivo, grazie alla collaborazione del giovane Dorian, del ch. Dritan e per alcuni giorni anche di don Paolin Preka. Il tema scelto è stato il famoso motto di Don Orione: “fare del bene sempre, del bene a tutti, del male mai a nessuno”. Guidati da brani del vangelo e da episodi della vita di Don Orione ogni giorno i giovani hanno scoperto una parola chiave da ricordare e da vivere. Oltre 60 ragazzi e 10 animatori hanno vissuto 2 settimane intense culminate con una giornata in piscina. La conclusione del centro estivo è avvenuta il 15 agosto, dopo la Messa in onore dell’Assunta.

Gli altri appuntamenti del mese sono stati: il 16 agosto la processione di San Rocco a Shiroka, presieduta da Mons. Angelo Massafra, Arcivescovo metropolita di Scutari-Pult; il 18 una giornata di allegria per grandi e piccoli a Oblike con un gruppo di clown provenienti da Milano; il 21 la festa del Kurban Bajram, il ricordo che i mussulmani fanno del sacrificio di Abramo quando il Signore per metterlo alla prova gli chiese di sacrificare il figlio Isacco e vide la sua obbedienza, ma lo fermò e gli chiese il sacrificio di un capro. Durante tutto il mese, poi, sono stati celebrati molti matrimonio, poiché ad agosto tanti giovani emigranti tornano in Albania, celebrano il matrimonio e poi ripartono per i Paesi dove lavorano, Italia, Grecia, Germania, USA, ecc. Sono tutti quei giovani che 10-15 anni fa sono partiti anche clandestini alla ricerca di un futuro migliore e che sono riusciti a sistemare la loro condizione lavorativa ed economica, senza dimenticare il legame con la loro terra d’origine.

 

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