Sanità pubblica garanzia di equità sociale: lo ribadisce il 3° Rapporto GIMBE
Spesso il tema salute e la relativa spesa vengono ricondotti solo alla questione sanità, ma la sostenibilità del sistema sanitario è innanzitutto un problema culturale e politico. È quanto sostiene la Fondazione GIMBE (ente di diritto privato costituita dall’associazione Gruppo Italiano per La Medicina Basata sulle Evidenze) nel terzo Rapporto sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Lo studio prende in esame la situazione del nostro SSN, analizzandolo sotto diversi aspetti qualitativi e quantitativi.
L’aspetto fondamentale che il Rapporto GIMBE sottolinea è che il benessere della popolazione si evince da più fattori: ambiente, contesto politico, sociale ed economico e, ovviamente, stato di salute. In particolare, sono gli indicatori sul nostro stato di salute che valore al nostro Paese: durata e qualità di vita libera da disabilità; capacità di mantenere la salute; benessere psichico; soglia del dolore; capacità di esprimere sentimenti ed emozioni, attitudine a preservare l’ambiente.
“I Governi – afferma la Fondazione GIMBE – devono investire nei sistemi sanitari per garantire ai cittadini la libertà di essere e fare ciò che vogliono, in quanto il fine ultimo di un sistema sanitario consiste proprio nell’offrire ai cittadini le migliori opportunità per scegliere la vita che desiderano vivere. Di conseguenza, il successo di un sistema sanitario non può essere misurato solo con set più o meno ampi di indicatori, ma deve essere valutato soprattutto sulla base delle libertà che il nostro status di salute ci concede per scegliere la vita che desideriamo vivere. Purtroppo, indipendentemente dal colore politico, limiti e contraddizioni dei Governi che si sono alternati negli ultimi 20 anni hanno offuscato aspirazioni e prospettive dei cittadini italiani e, cosa ancora più grave, quelle delle future generazioni”.
La critica mossa dalla Fondazione è che il dibattito pubblico sulla sostenibilità del SSN venga ancora affrontato sotto prospettive di categoria o prendendo in esame singoli aspetti politici, organizzativi ed economici, oppure focalizzandosi su analisi di numero e percentuali attestanti tre certezze (riduzione del finanziamento pubblico, aumento della spesa out-of-pocket e ipotrofia della spesa intermediata).
Tale tipo di approccio, lamenta GIMBE, rischia di far perdere di vista il modello di servizio sanitario pubblico equo e universalistico, alla base della dignità sociale e dell’eguaglianza dei cittadini. Per questa problematica, nel 2013 è stata lanciata la campagna “Salviamo il Nostro Servizio Sanitario Nazionale” (#salviamoSSN). Inoltre nel 2016, il “Rapporto GIMBE per la sostenibilità del SSN 2016-2025” ha ribadito che per salvarlo è fondamentale rimettere al centro dell’agenda politica la sanità pubblica e, più in generale, l’intero sistema di welfare. Nel settembre 2016 è stato quindi lanciato l’Osservatorio GIMBE sulla sostenibilità del SSN, per un monitoraggio continuo e indipendente di tutti gli stakeholders.
Il 3° Rapporto GIMBE si articola in 5 capitoli:
• benchmark internazionali del nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN
• spesa sanitaria 2016
• macro-determinanti della crisi di sostenibilità del SSN
• rivalutazione delle prognosi del SSN al 2025
• piano di salvataggio” del SSN elaborato dalla Fondazione GIMBE
In conclusione, con il 3° Report sulla sostenibilità del SSN, la Fondazione GIMBE afferma con decisione l’importanza della sanità pubblica, a garanzia non solo della salute, ma soprattutto della dignità dei cittadini e della loro capacità di realizzare ambizioni e obiettivi, obiettivi questi alla base della vera politica di investimenti in sanità, nell’ottica di welfare e nella (ri)programmazione sociosanitaria.