Sacerdoti e laici nei luoghi luterani: un percorso ecumenico
Dal 9 al 13 luglio un gruppo di sacerdoti e laici orionini si recheranno in Germania per un percorso di approfondimento ecumenico. Abbiamo chiesto a don Felice Bruno, consigliere provinciale per l’ecumenismo, di spiegarci il significato di questa iniziativa.
Qual è l’obiettivo di questo percorso ecumenico in Germania?
Innanzitutto è una proposta di formazione ecumenica. Anziché organizzare degli incontri o simposi, il Consiglio provinciale ha privilegiato percorsi di formazione ecumenica, a partire dalla visita a luoghi significativi. Due anni fa vi è stato i pellegrinaggio in Romania, per lo studio e la conoscenza del “polmone” orientale, in questi giorni il percorso sarà sui luoghi di Lutero, unendo visita ai luoghi e momenti di formazione.
Rientra nell’onda lunga del V centenario della Riforma?
Proprio così. Lo scorso anno vi è stato il V centenario dell’inizio della Riforma, che si fa coincidere con l’affissione delle 95 tesi sulle indulgenze alla porta della chiesa del castello di Wittenberg il 31 ottobre 1517. Non è stata certo una celebrazione di un lieto evento, si tratta pur sempre di una frattura gravissima in seno all’Una Sancta; tuttavia per la prima volta si è celebrato la commemorazione in un clima diverso. Grazie alla svolta ecumenica del Vaticano II, proseguita con convinzione dai Papi fino ad oggi, per la prima volta la commemorazione non è avvenuta in forma confessionale polemica, gli uni contro gli altri, bensì guardandosi con occhi nuovi, da fratelli, considerando quello che ci unisce che è superiore a quello che ci divide e soprattutto fissando lo sguardo su Cristo e sul Vangelo.
Vi è stata anche la visita di Papa Francesco a Lund il 31 ottobre 2016.
La visita del Papa presso la città ecumenica svedese di Lund è il segno più chiaro che il clima è cambiato, che si respira un’aria nuova. Cinquant’anni di dialoghi ufficiali cattolico-luterani con il prezioso documento comune sulla giustificazione del 1999 e la visita di Francesco a Lund sono la dimostrazione di un passaggio dalla conflittualità al dialogo verso la comunione. Come affermò il Papa a Lund “Non possiamo rassegnarci alla divisione e alla distanza che la separazione ha prodotto tra noi. Abbiamo la possibilità di riparare a un momento cruciale della nostra storia, superando controversie e malintesi che spesso ci hanno impedito di comprenderci gli uni gli altri”.
Pertanto quale ritiene essere l’obiettivo del percorso ecumenico?
Attraverso una visita ai luoghi della riforma, rileggere gli avvenimenti con una memoria purificata. E’ vero che la storia non si può cambiare, ma è altrettanto vero che i fatti possono essere letti in modo diverso, più oggettivo, svestendo alcune maschere propagandistiche, alcuni luoghi comuni che hanno accompagnato i nostri studi fino a pochi decenni fa e che non hanno permesso una conoscenza ed un confronto oggettivo. Ovviamente da entrambe le parti.
Questo ci aiuta a “chiamare per nome” i temi che realmente tuttora ci dividono (e ce ne sono purtroppo!), ma ci aiuta anche riconoscere tutto ciò che ci unisce, affinché diventi un’opportunità di collaborazione feconda a servizio di un mondo pieno di ferite da sanare ed una testimonianza di fronte alla grande sfida dell’indifferenza religiosa sempre più diffusa.