Lettera aperta di Don Pierluigi Ondei, Don Orione Milano, sulla vicenda della signora Giuseppina Bruzzano
Esprimo il profondo dispiacere mio e di tutto il Don Orione per la situazione che si è creata intorno alla vicenda della signora Giuseppina Bruzzano.
Nei 33 anni in cui la signora Bruzzano è stata con noi, abbiamo sempre accolto le sue richieste, come facciamo con tutte le persone, dai nostri assistiti ai nostri dipendenti: prenderci cura delle loro esigenze e supportarle nelle loro difficoltà è la ragione del nostro lavoro quotidiano.
Nessun “licenziamento a causa del cancro”, come qualcuno ha riportato. Anzi, durante gli anni più difficili per la signora Bruzzano abbiamo trovato insieme le soluzioni più adatte alle sue esigenze lavorative, adeguando sempre le sue mansioni alle sue necessità.
Lo facciamo con tutti i nostri 260 dipendenti e sono proprio loro a riconoscere questo nostro impegno, ed a loro va il nostro ringraziamento per la solidarietà che ci stanno dimostrando in questi giorni.
Anche a fronte delle più recenti richieste di Giuseppina Bruzzano abbiamo valutato, nel rispetto della legalità, tutte le alternative possibili tenendo conto delle sue necessità, di quelle dei nostri assistiti e degli altri dipendenti, come ci impone il nostro dovere e la nostra attenzione alle esigenze di tutti coloro che fanno parte della nostra comunità. Le alternative proposte sono state rifiutate dalla signora Bruzzano.
Il nostro compito è ora di riportare la pace intorno al don Orione, per il rispetto verso i suoi ospiti e le persone che ogni giorno vi prestano la loro opera.
Con il supporto della Provincia Religiosa di cui facciamo parte, proporremo a Giuseppina Bruzzano una posizione creata dal nulla appositamente per lei in Milano e di questo daremo comunicazione alla signora al più presto.
Don Pierluigi Ondei – Direttore del Piccolo Cottolengo Don Orione di Milano
Milano, 4 maggio 2018