Montebello della Battaglia – Incontro con uno strano prete
Questo è il tema che lega la prima giornata, svoltasi ieri a Tortona, e quella odierna a Villa Lomellini, a Montebello della Battaglia.
Ieri pomeriggio, la commovente visita al Paterno, la casa dove don Orione ha vissuto dai primi del 1900 all’8 marzo del 1940. Oltre alle informazioni sulla vita del Fondatore, il momento più emozionante è stato la meditazione nella Cappella dove Don Orione ha trascorso tanti momenti di preghiera, dove è custodita la statua della Madonna della Divina Provvidenza, custode e mamma della congregazione.
Don Achille Morabito ha fatto memoria dell’ultima buonanotte, ripercorrendo le parole di Don Orione, prossimo alla morte, che da padre affida i suoi pensieri e le sue raccomandazioni ai figli: ora siamo noi, ha detto don Achille, le mani, il volto di Don Orione. La differenza nel fare questo non sono i gesti che compiamo meccanicamente, ma il cuore che ci mettiamo, ciò cambia non solo la qualità del gesto, ma cambia il nostro stato d’animo.
Nel pomeriggio, la santa messa ai piedi della Madonna della Guardia e davanti al corpo di San Luigi Orione.
Stamane Don Gianni Giarolo ha presentato, attraverso le parole di Ignazio Silone, lo stile di Don Orione: un incontro con l’altro vero e autentico, accogliente, stimolante, tanto da far dire al ragazzino Silone “vorrei che questa notte non finisse mai”. Su questa traccia e sulle parole di Don Orione i presenti hanno poi lavorato in gruppo, per trovare nella loro esperienza professionale quotidiana, un’indicazione concreta dello “stile orionino” di relazionarsi con l’altro, di cosa vuol dire oggi essere “strani” come lo era il nostro modello.