Giovedì santo
Nel celebrare la Pasqua ebraica, Gesù prende il pane, lo spezza e lo distribuisce agli apostoli dicendo “questo è il mio corpo”; allo stesso modo fa con il vino, dicendo “questo è il mio sangue”.
In questi gesti, non compresi dai discepoli che li hanno visti, è custodito il senso della vita di Gesù: un dono d’amore completo, totale, per la nostra salvezza.
Questo mistero d’amore si rinnova in ogni celebrazione eucaristica, che non è un semplice ricordare o ripetere i gesti di Gesù, ma è memoriale, cioè come partecipazione piena al mistero della salvezza.