Montebello della Battaglia – “La santità come stile di vita del missionario orionino”
Si è aperto ieri pomeriggio a Montebello della Battaglia (PV) il VI Convegno Missionario Orionino alla presenza di oltre 90 delegati in arrivo da tutto il mondo con oltre 23 nazionalità in rappresentanza della grande Famiglia orionina, maschile e femminile, impegnata in “terra di missione”. Presente anche una folta rappresentanza di laici del MLO.
I lavori sono stati aperti dal Consigliere generale Padre Pierre Assamouan Kouassi, incaricato delle Missioni, che ha organizzato il Convegno insieme e da Suor M. Irma Rabasa, Consigliera generale delle Piccole Suore Missionarie della Carità.
Presenti i due superiori generali dei FDP, Don Tarcisio Vieira e delle PSMdC, Suor Maria Mabel Spagnuolo che hanno evidenziato come “gli attuali superiori generali delle famiglie religiose orionine siano il frutto del lavoro dei missionari italiani che partirono per l’America Latina già dagli anni 30 del secolo scorso”. Un segno importante per entrare nel vivo dei lavori del convegno missionario.
Con uno stile tutto orionino ogni partecipante si è presentato per entrare subito in un clima di condivisione e di reciproca conoscenza che porterà nei prossimi giorni ad un inteso lavoro – suddiviso in otto commissioni – programmatico e di scambio esperienziale.
Il primo giorno del convegno si è concluso con la celebrazione della Santa Messa presieduta da Padre Kouassi che durante l’omelia ha evidenziato le parole che Papa Francesco ha indirizzato alle PSMC in occasione del recente capitolo generale “il missionario deve essere audace, creativo, vivo. Non servono preti e suore da salotto, ma veri discepoli missionari”.
Oggi, secondo giorno, il VI Convegno Missionario Orionino, in corso a Montebello, è entrato nel vivo con le relazioni dei due Superiori generali Don Tarcisio Vieira dei FDP e Suor M. Mabel Spagnuolo delle PSMC.
I due superiori generali hanno proposto un’unica relazione, letta insieme, per testimoniare idealmente il cammino fatto dalle due Famiglie religiose – specialmente in missione – unite dal grande carisma di San Lugi Orione. Tre le tematiche principali affrontate: il bilancio del sessennio precedente, una fotografia sulla situazione attuale ed in ultimo quali le prospettive per il futuro.
I due Superiori generali hanno poi indicato congiuntamente i sei punti da seguire per una profonda “conversione missionaria”. Una vera e propria “guida del missionario orionino” ispirata dall’insegnamento di San Luigi Orione e dal Magistero di Papa Francesco riassunti, appunto, in sei punti: la Conversione nell’identità missionaria a partire dal fatto che gli orionini sono prima di tutto “servi di Cristo e dei poveri; la Conversione missionaria del cuore grazie alla quale i religiosi e le religiose vadano oltre i confini delle istituzioni di carità per portare in ogni ambiente il profumo della carità di Cristo; la Conversione missionaria nell’opzione dei poveri verso i quali il missionario orionino deve portare e condividere la gioia del Vangelo; la conversione missionaria del metodo che si basi sulla vicinanza, l’incontro, il dialogo e l’accompagnamento; la conversione del dinamismo missionario essere sempre di più preti e suore che corrono per essere in mezzo alla gente con il passo rapido di chi ha premura; la conversione missionaria dell’orionino che porti ad adottare la santità come stile di vita sforzandosi soprattutto di curare l’adesione personale a Cristo.