Milano – Quando carità ecologia e risparmio diventano realtà
La Casa Del Giovane Lavoratore (CDGL) di Milano ha dato il suo indirizzo alla Realtà ONLUS Banco Building. Arriva una mail: “Milano Ristorazione dismette 20 tavoli 90 sedie in alluminio ed oltre 120 sedie in plastica e tavolini alti da colazione in piedi: chi è interessato?” Gli ospiti della Casa del Giovane da quattro anni mangiano su “seggiolini delle elementari” e su “tavoli poco più che di cartone”. Basta una risposta con un breve giro di mail mostrando l’interesse per il materiale in alluminio e parte l’efficiente macchina di Banco Building: da lì a due ore arrivano al contatto col cliente, regolamentazione della transazione. Il trasporto è a carico di chi ritira il materiale: si organizza dunque la prenotazione del pulmino per il trasporto, raccolta delle forze e via a prendere il materiale.
Si arriva e subito una accoglienza di famiglia. La Signora Lorena chiama prontamente il collega magazziniere: per arrivare al magazzino il varco è molto stretto e passa per una scala: addio a traspallet e carrelli! Ma ecco che il personale di Milano Ristorazioni si mette a disposizione ed il lavoro diventa un gioco di squadra! La Signora Lorena con il suo sorriso spiega che non sono dei fornitori che si liberano da materiale obsoleto, ma collaboratori di un processo virtuoso, dove l’intelligenza mette assieme domanda ed offerta non a scopo di profitto, ma nel nome di una Ecologia che il nostro papa Francesco continua a ricordarci: una ecologia “facile” fatta di riduzione degli sprechi e di condivisione delle risorse.
La Casa Del Giovane Lavoratore di Don Orione, grazie a questo, oggi può offrire ai suoi ospiti un arredo di alta qualità, senza dover “ritoccare” le rette e cercare di essere sempre una Eccellenza nel suo servizio, con i prezzi più bassi del settore.
Grazie a Milano Ristorazione per la grande generosità, grazie a Banco Building, non solo per il ruolo di mediazione, ma per continuare ad essere segno efficace di un modo diverso di vivere il quotidiano, in una società che per interessi economici propone valori opposti: spreco e rottamazione.