Ucraina – L’Viv, ciao Oleksij
Martedi 23 maggio 2017 è morto uno dei giovani che frequentava il laboratorio occupazionale per disabili. Si chiamava Oleksij Tolocko. Aveva compito 47 anni a gennaio. Oleksij viveva con la mamma anziana alla quale, nonostante la sua disabilità, faceva compagnia.
La notizia della sua morte ha colto di sorpresa tutti. Da qualche settimana non partecipava più alle attività, con il gruppo degli altri amici disabili, a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute.
Una grave forma di anemia gli è stata fatale, nonostante avesse iniziato da qualche giorno una terapia adeguata.
La notizia della sua improvvisa morte ha lasciato di sasso soprattutto i sei amici di Casa-Cafarno e gli altri amici e amiche (una quindicina) che ogni giorno sono presenti per le attività del laboratorio occupazionale, gli operatori e ovviamente i sacerdoti e i seminaristi della comunità religiosa.
Oleksij aveva iniziato a frequantare il centro poco dopo la sua apertura nel 2009. La mamma spesso ringraziava tutti per averlo accolto nella struttura dal momento che Oleksij da diversi anni s’era rinchiuso in casa e non svolgeva alcuna attività.
Per lui l’incontro con la “Costellazione Orione” (nome del laboratorio) è stato come l’inizio di una nuova vita.
Abitava a tre chilometri di distanza e ogni giorno, spesso a piedi, percorreva la strada, cantando, lui che aveva difficoltà nell’udito e nell’atricolazione della parola a causa di un incidente capitatogli quando era bambino.
Il suo lavoro abituale, nel laboratorio, era quello di tessere delle coloratissime borsette. Lavoro artigianale che faceva con estrema pazienza e precisione grazie ad un rudimentale telaietto con il quale riusciva a creare dei piccoli capolavori.
Era anche disponibile per qualsiasi altra mansione gli venisse chiesta: sistemare la casa, preparare la tavola o lavare piatti e tazze, fare pulizia negli spazi adiacenti il laboratorio.
Ogni domenica partecipava alla Divina liturgia delle ore 10.00 nella parrocchia.
Si faveva i suoi sei chilometri a piedi, (tre di andata e tre di ritorno) sempre contento e felice in compagnia del suo apparecchio acustico che spesso “fischiava”, forse felice anche lui di rendere un piccolo servizio ad una persona semplice e buona.
Abbiamo partecipato alla veglia di preghiera funebre (Parastasi) che si è tenuta nella sua chiesa parrocchiale, non lontano dal laboratorio. Erano presenti, con la mamma, il fratello, i parenti, alcuni vicini, tutti gli amici di Casa-Cafarnao e del laboratorio occupazionale, Don Egidio e Don Moreno che hanno assistito al rito funebre presieduto dal viceparroco Don Jurij.
Tutti erano visibilmente commossi e increduli di fronte al corpo dell’amico morto!
Aperta la bara, com’è tradizione in Ucraina, Il suo volto appariva sereno. Sereno era in vita e con il volto sereno e sorridente lo ricorderemo sempre.
Nel saluto finale Don Egidio ha così concluso: “Ora abbiamo un angelo in cielo che ci aiuta. Lui è più vicino a Dio, a Gesù a Maria, a Don Orione e a tutti i santi. Da oggi anche Oleksij sarà nostro intercessore per la mamma e per tutti noi che l’abbiamo conosciuto e gli abbiamo voluto bene”.
Dopo la preghiera funebre la salma di Oleksij ha raggiunto il paese natale, Pidriasne, a pochi chilometri da L’viv, per la sepoltura nel locale cimitero.
Che la terra ti sia lieve, caro Oleksji.
Вічная пам`ять йому!