Genova – Festa per i 50 anni di vita parrocchiale
La Parrocchia S. Giuseppe Benedetto Cottolengo in Genova fu fondata nel 1967 dalla Comunità orionina alla quale si è rivolto l’allora cardinale Giuseppe Siri Arcivescovo genovese. Cinquant’anni di intensa vita pastorale sono stati festeggiati domenica 30 Aprile. Una folla si è stretta nella Chiesa attorno al Cardinale Arcivescovo Angelo Bagnasco giunto per la solenne celebrazione. “Una parrocchia unica – ha detto Bagnasco – particolarmente giovane per la strada percorsa che rivela una realtà non omogenea, ma positivamente multiforme perché formata da più generazioni che convivono e collaborano. Dalle parole di benvenuto rivolte da Luciano, uno dei primissimi, è stata illustrata in sintesi una panoramica delle iniziative e dei gruppi attivi, frutto di fede nella Divina Provvidenza. Sarebbe potuto suonare come un elenco di autocelebrazione – ha commentato il Cardinale -, ma è piuttosto un ringraziamento al Signore, un momento di condivisione delle iniziative realizzate per prendere atto della Grazia di Dio, che ha sostenuto e guidato tanto lavoro e tanto impegno”.
Numerosa la presenza di sacerdoti a concelebrare la S. Messa presieduta dall’Arcivescovo: gli orionini Don Fusi Direttore Provinciale, Don Walter Economo Provinciale, i diocesani Mons. Giulio Venturini e Don Alessandro di S. Fruttuoso, Don Bisio di S. Sabina, gli altri nostri sacerdoti orionini Don Alessandro Direttore del Paverano, Don Erasmo Parroco e Don Luigi Viceparroco, Don Viti dalla Costa d’Avorio, Don Arturo del Paverano; Don Barucca giunto da Firenze e già Vice parroco.
Commentando ancora, il Cardinale ha rinnovato l’espressione “Parrocchia unica” perché nasce dal Paverano, dalla Carità di Don Orione e dei suoi figli, e non viceversa, e che continua ad essere alimentata dalla miniera di amore, devozione, preghiera e umiltà che è il Paverano. Genova è grata a Dio per averla legata al carisma di Don Orione, ed io rivolgo un grazie di cuore ai suoi figli.
Sul frontone della facciata che è stata restaurata e messa a nuovo, in collaborazione Paverano e Parrocchia, è scritto “Charitas Christi urget nos” a caratteri cubitali. La carità ci rende inquieti – ha proseguito l’Arcivescovo. L’amore di Cristo! Attenzione a rammentarlo soprattutto oggi, in cui rischiamo di trasformare il Vangelo e la fede in un’opera sociale. Noi siamo Cristiani e portiamo sulla fronte il sigillo di Cristo da cui siamo “inquietati”.
Al termine della funzione i fedeli hanno seguito il Cardinale alla porta della Chiesa per la benedizione della nuova facciata. Un lancio di palloncini ha simpaticamente resa ancor più festosa la giornata.
Il Card. Angelo Bagnasco ha poi visitato la mostra di Don Erasmo allestita a scopo benefico, ha preso parte al rinfresco preparato egregiamente dai parrocchiani, ed è rimasto a pranzo con i sacerdoti diocesani e orionini insieme a un centinaio di poveri nel salone – mensa del Paverano. Ha concluso la sua visita alle 15, passando prima tra gli oltre 150 parrocchiani presenti nell’oratorio. Queste voci allegre – sono state le parole del Cardinale salendo in macchina – mi fanno proprio piacere.