Roma – Religiosi e Laici per una governance condivisa
Mercoledì 30 novembre 2016, Don Walter Groppello, accompagnato da Antonino Cerroni, Fabrizio Farina, Roberto Franchini, Marco Interdonato, Paolo Pastori e Demetrio Patrevita, invitato a presentare l’esperienza di gestione della Provincia Religiosa dalla Commissione Salute della USG e UISG (Unione Superiori Generali e Unione Internazionale Superiore Generali), ha illustrato le modalità del servizio svolto dall’Equipe Provinciale in occasione del convegno che si è tenuto a Roma a tema “Laici e Religiosi per una governance condivisa”.
La crescente onerosità e complessità nella gestione delle Opere che si occupano di salute, ha fatto sorgere la necessità, da parte delle Congregazioni impegnate nei servizi alla persona, di confrontarsi ed ascoltare esperienze feconde già in essere, al fine di trarre alcuni spunti per la conduzione delle proprie attività.
Ciò si pone in piena sintonia con le intenzioni della Chiesa, che ha dato indicazioni in merito alla gestione dei beni degli Istituti di Vita Consacrata, e con la richiesta di ricercare una maggiore professionalità nei collaboratori da parte degli enti gestori.
Inoltre, sempre più si sta manifestando un’accresciuta sensibilità, da parte dei Religiosi, nella condivisione della gestione e del carisma con i Laici, esplicitata attraverso una formazione condivisa della gestione dei beni.
Nella fedeltà al carisma, pertanto, occorre ripensare a nuove forme di gestione; i tecnici laici sono chiamati ad assicurare la competenza e a mantenere anche lo spirito dei Fondatori attraverso moderni stili di amministrazione.
Volendo meglio rispondere alle sfide di oggi, quindi, si può proficuamente attingere a vocazioni ed esperienze diverse che sono in grado di arricchire qualitativamente il servizio reso alle persone affidate alle nostre Opere, nel rispetto delle peculiarità carismatiche.
L’incontro si è chiuso con l’apprezzamento dei presenti all’esperienza orionina e con la consapevolezza che la capacità di innovare e di creare modelli che rispondono a esigenze effettive è un segno di attenzione ai bisogni e di “freschezza” creativa; leggere la propria realtà in modo nuovo, suggerisce uno strumento che rappresenta una capacità di governo che non si stacca dall’originalità carismatica.