Gavardo (BS) – Un presepe ricco di solidarietà
“Venne fra la sua gente… e ha posto la sua dimora in mezzo a noi”. A Gavardo, paese natale dei fratelli Don Alessandro ed Angelo D’Acunto, questa frase del prologo di Giovanni si concretizza ogni anno con la realizzazione di un presepe che rappresenta uno scorcio, ogni volta diverso, del paese. Quest’anno tutto particolare perché contro ogni tradizione, il Borgo si è riunito in una scelta unanime, ovvero di stare vicini spiritualmente (e praticamente) agli abitanti di Norcia, riproducendo la Piazza, il Palazzo Comunale e la basilica di San Benedetto e destinando anche una parte dei ricavati proprio ai terremotati. “L’obiettivo che ci siamo prefissati e vogliamo raggiungere, riportano i realizzatori, è il coinvolgimento e la solidarietà nei confronti delle vittime del terremoto, oltre che una spinta a rialzarsi, forti del supporto di tutta Italia”.
Nel pomeriggio del 28 dicembre, Don Alessandro D’Acunto ha presieduto la Santa Messa e questo è il 25° anno proprio come i suoi di Ordinazione Sacerdotale. Una celebrazione che richiama sempre numerosi fedeli che non vogliono mancare a questo annuale appuntamento di fede e di tradizione.
Nell’omelia Don D’Acunto dopo aver ricordato che questo presepe è stato realizzato con motivazioni di solidarietà, ha posto l’accento sul significato di festeggiare il Natale che ci invita ad andare alle fonti della nostra salvezza, a rivedere la nostra vita ed impegnarci per ricostruire un rapporto con il Signore recuperando il nostro senso cristiano e la nostra appartenenza a Cristo.
Richiamando la prima lettera di San Giovanni apostolo Don Alessandro ha sottolineato quanto a volte preferiamo stare nelle tenebre perché la luce che è verità ci è scomoda e fa riaffiorare a volte le nostre malefatte. Concludendo ha lasciato questo messaggio: “Siamo invitati come cristiani ad essere luce nelle tenebre! Ricchi di propositi buoni e con sentimenti di umiltà e di perdono”.
“Davvero una tradizione che merita di essere sostenuta e visitata, ci riportano i coniugi Marta e Fabio Mogni che per il secondo anno erano presenti a questa celebrazione. Abbiamo visto riprodotti i luoghi che nel settembre avevamo visto con i nostri occhi ed è stata una forte emozione trasformata in preghiera per chi ha vissuto in prima persona questa tragedia. Quest’anno poi, motivo di grande gioia, è stata la nostra piccola primogenita Chiara che ad un mese dalla nascita per volere del caro amico Don Alessandro è stata collocata nel presepe al posto di Gesù Bambino. Lo stupore e la gioia della gente ha rimarcato quanto calore di vero spirito di unione è presente in questo paese che cerca sempre come meglio può e con tutte le proprie forze di mettere in pratica la legge dell’amore, la legge di Dio”.
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