Palermo – Open Day CADO
Droga, che fare? L’interrogativo, angoscioso e angosciante, scuote la nostra società alla fine degli anni ’70 e negli anni ’80. Ne fanno testimonianza i mass media dell’epoca: “la droga …dilaga”, “si allarga il mercato”, “sempre più stretti i rapporti tra microcriminalità e tossicodipendenza”, “ogni anno aumentano i morti per droga”.
Un gruppo di frequentanti la parrocchia “Madonna della Provvidenza don Orione”, di ogni estrazione sociale, culturale e politica, si interroga su come dare un primo conforto ai ragazzi e alle famiglie che si trovano alle prese con il drammatico problema, attraverso un consiglio e un aiuto perché “dalla droga si esce”. Questo è il messaggio che, sotto la guida del compianto don Michele Zaccaro, porta alla costituzione di un “Telefono amico” che viene denominato Centro Ascolto Don Orione (C.A.D.O.).
Anche se l’associazione omonima verrà costituita, con atto notarile, il 29 gennaio 1989, il “battesimo”, dopo già un lungo periodo di avvio e funzionamento, è “l’assemblea-dibattito” cittadina del 1° marzo 1987, in questa stessa sede. Alla manifestazione, cui danno un ampio risalto i mass media locali e nazionali, partecipano, tra gli altri, Don Pierino Gelmini, fondatore della Comunità Incontro, con alcuni ragazzi ospiti della struttura, e don Giovanni D’Ercole, allora superiore provinciale del Don Orione.
Ventiquattro volontari si alternano al telefono tutti i giorni della settimana, dal lunedì al venerdì (16-20) e il sabato (9-12), in funzione di ascolto, colloquio spesso proseguito in sede, indicando, poi, all’utente le strutture pubbliche (USL) o private del territorio siciliano, cui rivolgersi per l’inizio di un cammino di uscita, con il linguaggio in uso allora, “dal tunnel della tossicodipendenza”.
Grande attenzione viene posta anche alle attività di prevenzione, con un contatto continuo con le scuole, in particolare del quartiere, attraverso progetti di collaborazione. Ricordo, fra i tanti, qualche mese dopo la costituzione dell’associazione, sempre in questa sede, l’incontro con Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, per condividere le iniziative poste in essere dal C.A.D.O., un volontariato con requisiti di affidabilità organizzativa e metodologica, senza perdere la propria natura spontaneistica e solidaristica.
Il valore del C.A.D.O. è ancora oggi connesso allo sviluppo di un sistema integrato tra famiglia, scuola, enti locali, mass media, mondo del lavoro, e altre strutture del terzo settore, in un rapporto di reciprocità e collaborazione nel rispetto delle varie competenze e professionalità.
Nel 2015, il CADO, aderisce ad un progetto in rete (SALUS) con altre Associazioni (ADA-diritti degli anziani, ANIO-infezioni Osteoarticolari, APIS-Parkinson, Telefonico Amico, ALMA-lotta al morbo di Alzheimer) e con il supporto della Fondazione con il SUD promuove la salute nel territorio della Città di Palermo in sinergia con le Istituzioni Sanitarie. Il progetto SALUS rivolge particolare attenzione ai cittadini che soffrono di malattie croniche (Morbo di Parkinson, Demenza Senile, Infezioni osteoarticolari, Diabete) e che si trovano in una documentata condizione di disagio socio-economico.
Le associazioni di volontariato, riunite in rete, hanno offerto, nel tempo, servizi di accoglienza, ascolto dei bisogni personali e familiari, di fisioterapia individuale e di gruppo, di sostegno psicologico, fornitura di corredo completo di biancheria personale e/o generi alimentari e di conforto per i soggetti ricoverati in Ospedale (CADO).
Il 6 Novembre 2016, è stata realizzata, dai volontari l’OPEN DAY del C.A.D.O., una giornata informativa sulle prestazioni svolte dalla Rete e soprattutto dal C.A.D.O. nel progetto Salus. Davanti la Parrocchia della Madonna della Divina Provvidenza è stato allestito un gazebo divulgativo sulle attività svolte, nel pomeriggio, organizzato un incontro dibattito con la partecipazione del Parroco don Mimmo Napoli, della sig.ra Vera Torregrossa Magnasco (Presidente C.A.D.O.), dell’avv. Marcello Longo (consigliere VIII circoscrizione), del dott. Michele Calascibetta e dott. Angelo Vecchio (soci fondatori C.A.D.O).
Durante la riunione, è stata sottolineata l’importanza dell’ascolto. Partire dall’ascolto dei disagi, delle difficoltà, dei bisogni, favorisce la realizzazione di una peculiare rete di assistenza, di un personale accompagnamento e di una fattiva solidarietà verso i malati affetti da patologie croniche/ invalidanti e con precarie situazioni socio economiche.
Sono stati ringraziati, infine, tutti i volontari, che con grande abnegazione e sacrifici hanno portato avanti il C.A.D.O. proiettandolo verso nuovi orizzonti di servizio e di vicinanza agli “ultimi”.
Dott. Michele Calascibetta, docente a contratto di “Legislazione scolastica e norme della sicurezza”, Università degli studi di Palermo, Dott. Angelo Vecchio, Neuropsichiatria infantile.