Palermo – La fede sposta le montagne e le fa anche scalare
Quest’anno il fiume di gente si è inerpicato lungo il fianco della montagna e ha superato ogni aspettativa nel compiere la tradizionale “acchianata a Muntipiddirinu” (la salita sul Montepellegrino).
A guidare il pellegrinaggio delle ore 21,00, l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice.
Poco prima di giungere al Santuario, durante l’ultima sosta, il prelato ha lanciato un duro monito alla città: «Ora è notte, ma visitare Monte Pellegrino di giorno è triste. Se gli uomini non custodiscono la casa comune, che è la terra che abitano, vuol dire che hanno perso il senso della vita. Viviamo come se fossimo l’ultima generazione su questo pianeta, che invece abbiamo il compito di consegnare integro a chi verrà dopo di noi».
Pochi giorni dopo Papa Francesco, che durante la Giornata per la custodia del creato aveva puntato il dito contro chi inquina e causa i cambiamenti climatici, Lorefice lancia lo stesso messaggio alla sua città. «Non si butta un pezzo di carta o un pezzo di plastica per strada, né tantomeno possiamo buttare una cicca accesa dal finestrino della macchina in piena estate. Peggio ancora è il provocare un rogo di proposito». Chiaro il riferimento all’incendio che a metà giugno 2016 ha distrutto gran parte del bosco di Montepellegrino.
In cima c’erano anche cento ciclisti del gruppo “Corna dure Palermo”, che ormai da cinque anni scalano il Montepellegrino in bicicletta in occasione della festa.
Don Gaetano Ceravolo, reggente del Santuario, li ha fatto aspettare un po’ affinché la benedizione fosse data dal vescovo Corrado che, appena arrivato dal pellegrinaggio, ha volentieri pregato per i suoi “colleghi” di bici, come lui stesso li ha definiti.
Durante la messa, alla presenza di oltre 1000 persone il vescovo ha benedetto anche i primi tre pellegrini che hanno percorso a piedi gli oltre 180 km dell’Itinerarium Rosaliae.
“Questo percorso – ha commentato Leoluca Orlando – che ha tutto il fascino del famosissimo Cammino di Santiago, coniuga storia, cultura, tradizione e religione, nel nome di Santa Rosalia che tutti palermitani ricordano ogni giorno e non solo nel giorno della festa”. Tra ieri ed oggi a seguire le varie manifestazioni religiose legate alla festività di Santa Rosalia anche una troupe televisiva della BBC. “Questo – ha aggiunto Orlando – è la conferma non solo dell’internalizzazione della città di Palermo ma è anche conferma di vivere in un luogo ricco di tradizione, cultura e bellezze territoriali e monumentali”.
“Palermo – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – ha celebrato la festa della sua Patrona con l’identica devozione di sempre e con tantissimo entusiasmo. L’aver registrato un altissimo numero di cittadini diretti al Santuario insieme ai tantissimi turisti è la conferma del legame fortissimo tra Santa Rosalia e la comunità. È anche un grande atto di amore per quel Montepellegrino ferito dagli incendi e che tanto, anche grazie alla Santuzza e al suo Santuario è fortemente legato alla città”.
Il 1 settembre al Santuario si è tenuta anche una conferenza per l’inaugurazione dell’Itinerarium Rosaliae, il cammino che, seguendo il cammino di santa Rosalia dall’Eremo a lei dedicato presso Santo Stefano di Quisquina (Agrigento) arriva sino al santuario del Montepellegrino attraversando tre riserve naturali (Ficuzza, Serre della Pizzuta e Monte Pellegrino), il Parco dei Monti Sicani e 14 comuni.
Erano presenti i vari sindaci del percorso l’arcivescovo di Palermo, mons. Lorefice, e i rappresentanti delle diocesi di Monreale, Piana degli Albanesi e Agrigento.