Genova – Ogni nostra Comunione è un boccone di misericordia
Nel primo pomeriggio di ieri, sabato 17 settembre, presso la Basilica dell’Annunziata in Genova, il vescovo Mons. Vittorio Viola ha tenuto la catechesi nell’ambito del Congresso Eucaristico Nazionale dal titolo: “L’Eucaristia e la via dell’annunciare”. È stata una delle diverse catechesi in programma che ha voluto proseguire il cammino del convegno ecclesiale nazionale di Firenze sulle cinque vie indicate.
Dopo il canto dell’ora nona, Mons. Vittorio Viola ha aperto la Bibbia, come solito fare all’inizio di ogni sua catechesi e ha proclamato la Parola tratta dal capitolo 24, 31-35 del Vangelo di Luca: “Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane”. Subito Mons. Viola ha trovato in essa un collegamento superlativo a questo passo in questo contesto del Congresso Eucaristico: “Questa riunione a Gerusalemme di Pietro, gli altri e i due di Emmaus è il primo Congresso Eucaristico della storia. Essi parlarono del pane spezzato e quel tornare di corsa nel cuore della notte da Gerusalemme ad Emmaus, piace pensare sia stata la prima processione Eucaristica della storia. Essi non l’hanno lasciato sulla tavola quel pane ma l’avranno portato con loro per poter raccontare come lo avevano riconosciuto nello spezzarlo”. Questo incipit porta subito i numerosi presenti a immaginare questa scena, anch’essi rimangono “stupiti ed attoniti” e proseguono nell’ascolto di una catechesi che si fonda sul significato dello “spezzare il pane: fare la comunione”.
Questo mistero è inserito nell’unico atto di culto gradito al Padre ossia la morte in Croce del Figlio: “in quel Venerdì che tutto doveva sembrare che Santo, era diventato una pietra di ghiaccio. Il Risorto si fa compagno di viaggio mettendosi accanto a loro e comincia questa suo scongelamento del cuore ma non prima di averli ascoltati”.
Proseguendo Mons. Viola sottolinea come ogni elemento di questa pagina di Emmaus ci offre indicazioni precise a noi Chiesa mettendo in risalto il “cambiarsi di abiti del Signore Gesù” che dopo essersi messo accanto a loro si veste: “da pescatore per tornare a riprendersi i suoi, da giardiniere per parlare con la Maddalena e con il suo pianto, e da viandante mettendosi vicino a quei due che tornano delusissimi a casa”. Ed ecco poi la spiegazione del mistero dell’incarnazione “l’unico fatto veramente nuovo e un metodo su come Dio ha scelto di rivelarsi. E questo cambiarsi d’abito mettendosi nei nostri panni è esattamente il continuare lo stesso metodo per starci accanto”. “La relazione tra la Celebrazione Eucaristica e l’annuncio è una relazione vitale. Senza esperienza del pane spezzato noi non andiamo da nessuna parte!” Al termine di questa “lezione di comunione” ha letto un passo dagli scritti di San Francesco: “… nulla dunque di voi, trattenete per voi, affinché tutti e per intero vi accolga Colui che tutto a voi si offre”.