Genova – Intreccio delle palme al PCDO
Anche quest’anno al Paverano di Genova un grande laboratorio di intreccio palme è stato realizzato nella sala soggiorno. Gli Ospiti, i familiari, gli animatori e i volontari si sono attivati per dare vita ancora una volta a questo evento così antico.
La pratica dell’intreccio di foglie di palma è una tradizione molto antica, diffusa In Liguria e, in particolare, nell’estremo ponente ligure. La tradizione dei “parmureli” risalirebbe addirittura al 1586 ed è proseguita fino ai giorni nostri; porta ogni anno alla realizzazione delle palme utilizzate dai Vescovi e dal Pontefice durante la benedizione della Domenica delle palme. Come vuole la tradizione genovese infatti, la domenica precedente la Domenica delle palme, gruppi di signore giovani e anziane si riunivano davanti alla Chiese ad intrecciare, una abilità che si tramandava di madre in figlia. Lungo i vicoli della città venivano esposte grandi ceste con questi capolavori. Era abitudine, durante gli incontri, pregare insieme e prepararsi alla Pasqua.
La progettazione degli interventi di animazione oggi, dà sempre più spazio ad attività in cui l’anziano possa vivere ed esprimere liberamente emozioni, con il piacere di raccontarsi. In questo senso l’animazione non va vista soltanto come intrattenimento, ma come un approccio globale alla persona, un’azione orientata a sostenere e facilitare gli scambi sociali e le occasioni di incontro.
Essa consiste nel programmare insieme attività condivise che mirano al miglioramento della qualità della vita, mantenendo vivo quel patrimonio della persona che è la sua identità relazionale, dentro un’atmosfera familiare nella quotidianità. Le attività sono proposte grazie ad un’attenta conoscenza della persona, una conoscenza fatta di ascolto, attenzione, relazione e scambio. Si ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile l’iniziativa, le Ospiti, che hanno lavorato nei reparti per realizzare i mazzetti e nastrini per le decorazioni, in particolare Franca Piras del reparto Don Sterpi che si è dedicata con costanza alla vendita. Un grazie va anche le animatrici, le volontarie, i familiari e i ragazzi tirocinanti del liceo che hanno imparato questa bella tradizione.