Ucraina – Il Natale arriva a L’viv
Христос народився! Славімо Його!
Xrystos narodyvsja! Slavimo Yoho!
Il Signore è nato! A Lui gloria!
La neve caduta in questi giorni ha dato un tocco particolare e ovviamente “magico” al nostro Natale. La celebrazione è iniziata Mercoledi 6 gennaio quando nel pomeriggio c’è stata la “Veglia” con il canto della Vecirnja e la Divina liturgia di San Basilio.
E’ il momento più atteso. Dopo la celebrazione la gente ha preso il “Fuoco di Betlemme”, la luce da porre al centro della tavola imbandita con le 12 portate della tradizione natalizia ucraina.
Viene portata a casa anche la “Prosfora” il piccolo pane da condividere con tutti i componenti della famiglia presenti alla “Santa cena”. Santa cena che abbiamo consumato anche noi in comunità.
E’ presente in questi giorni, qui a L’viv, don Felice Bruno, il consigliere della provincia incaricato per l’area “missioni”, per una visita di conoscenza. A tavola ci sono Yurji e Bogdan, due dei nostri amici disabili, che per ragioni varie non hanno potuto essere in famiglia.
Giovedi mattina, giorno di Natale, alle 7.00 inizia la celebrazione dell’Utrenja (le lodi) con la benedizione del grano, del pane e dell’olio alla quale segue la Divina liturgia.
Alle 10.00 è presente il coro parrocchiale “Radunezija” che al termine della Divina Liturgia, allieta i fedeli con un concerto di “Koliadke” (i canti natalizi tradizionali). La chiesa è strapiena. Molti sono costretti a restare fuori, nonostante la neve cada fitta, fitta.
Nel pomeriggio con don Felice visitiamo il centro città zeppo di gente in festa. Festa che è proseguita anche il giorno 8 con la solennità di Maria e Giuseppe suo sposo.
Il “Gruppo giovani” della parrocchia tiene, alle fine delle Divine liturgie della mattina, un primo concerto “sperimentale” per raccogliere fondi necessari per partecipare alla “Giornata mondiale della Gioventù” che si terrà a Cracovia, a fine luglio.
Tanti giorni di festa. Celebrazioni, canti, pranzi e cene in famiglia. Giorni intensi. Freddi, carichi di neve, ma capaci di scaldare il cuore e aprirlo alla condivisione. La presenza della nostra gente è stata buona. In molti hanno partecipato ai diversi appuntamenti che hanno preparato questo santo Natale: il ritiro parrocchiale; le confessioni; la distribuzione della “Gazeta parrocchiale”; la raccolta di alimentari per i poveri; l’allestimento di due presepi (in chiesa quello simbolico con alcuni segni che richiamano l’Anno della Misericordia; all’esterno quello classico secondo la tradizione italiana).
Anche in questo Natale c’è stata una particolare preghiera per chiedere la pace nelle zone ad Est dove continuano i combattimenti e la situazione non è ancora tornata alla normalità.
Nella benedizione “Urbi et Orbi” del Natale Latino Papa Francesco ha richiamato al’attenzione mondiale anche la nostra situazione: “Il Natale porti vera pace anche all’Ucraina, offra sollievo a chi subisce le conseguenze del conflitto e ispiri la volontà di portare a compimento gli accordi presi, per ristabilire la concordia nell’intero Paese”.
Accogliendo il Salvatore, aprendo la porta “santa” del nostro cuore e chiedendo ancora il dono della pace iniziamo questo nuovo anno con fiducia e speranza grande.