Tortona – Raggiunti da un amore che salva
Il tempo liturgico del Natale ha visto la Basilica-Santuario “Madonna della Guardia” di Tortona, centro e cuore della Congregazione di San Luigi Orione, gremita di fedeli che si sono accostati all’ascolto della Parola e al banchetto dell’Eucaristia, nelle numerose celebrazioni e momenti di preghiera.
Nutrimento particolare è stata la parola del vescovo mons. Vittorio Viola che ha presieduto i solenni pontificali del Natale ed Epifania del Signore. Il giorno 31 dicembre, si è concluso l’anno civile con la celebrazione eucaristica ed il canto del Te Deum, presieduta dal direttore provinciale dell’opera Don Orione, Don Aurelio Fusi.
Le celebrazioni sono state animate nel canto dalla corale “San Luigi Orione” diretta dal maestro di cappella Roberto Baldo e dal servizio liturgico di un buon gruppo di ministranti diretti dal cerimoniere della Basilica, Fabio Mogni.
“Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse”. Sotto questa scritta brillava di luce e di calore umano il bambino Gesù – bambinello che don Orione usava nei suoi presepi viventi – posto all’interno di questo “albero secco” ma pieno di speranza per la presenza di Lui.
Il vescovo nelle sue riflessioni ha fatto emergere come tutti noi dobbiamo immergerci nella luce del Natale. Si possono evidenziare tre passaggi: la contemplazione al Bambino, l’eroica carità di don Orione e la capacità di riconoscere il Signore nella nostra vita.
“Dobbiamo contemplare quel bambino che Lui stesso ha voluto manifestarsi; ha voluto rivelare la sua gloria, il suo volto. Il Natale tocca il cuore di tutti, in particolare deve essere ancora più sensibile di fronte alle tragedie come quella di quei bambini morti nel Mar Egeo la vigilia del tuo Natale o Signore” ed indica Don Orione come modello per tutti: “non sarebbe stato qui a raccontare questa cosa, lui sarebbe già la. Donaci sempre il desiderio di cercarti, nella tua Parola, nei Sacramenti, nei poveri. Donaci questa capacità per poterti adorare con la nostra vita lasciando che l’amore che Tu hai portato in mezzo a noi, trasformi la nostra esistenza e così il mondo possa riconoscerti: presente e vivo”.
Il Rettore, don Renzo Vanoi, al termine di queste celebrazioni ha espresso un vivo ringraziamento al vescovo, ai confratelli delle comunità viciniori e a tutti coloro che si sono adoperati nei diversi servizi per rendere solenni le liturgie. Dal profondo del cuore emerge questa considerazione sul tempio di preghiera che è il Santuario: “ancora una volta si è verificato di contemplare un cammino di misericordia, fede grande, liturgie vissute che hanno fatto comprendere chi è centro e culmine del nostro essere”.