Albania – XXV Anniversario della celebrazione della prima Messa al cimitero di Scutari
Il 4 novembre, insieme al consigliere provinciale alle missioni don Felice Bruno, si è vissuto a Scutari un avvenimento molto importante e particolare: il 25° anniversario della celebrazione della prima s. Messa nel 1990 al cimitero di Scutari. Il sacerdote che dopo 12 anni di prigione era stato liberato e ha osato sfidare il regime insieme a circa 300 fedeli è stato don Simon Jubani. Nel 1967 il dittatore Enver Oxha, aveva fatto approvare la nuova costituzione dichiarante che l’Albania era un paese ateo. Le persecuzioni contro la chiesa ed i suoi uomini più influenti e colti, iniziata subito dopo la presa del potere nel 1944, raggiunse il suo culmine. I vescovi ed i sacerdoti furono arrestati, le chiese, i luoghi di culto ed anche i cimiteri cattolici furono chiusi, trasformati o distrutti. La cattedrale di Scutari fu trasformata in palazzetto dello sport, la chiesa di San Francesco in cinema dei lavoratori, il convento dei frati minori in caserma e l’istituto serafico nelle sede dello SHIKUT, la polizia segreta del regime con celle per arrestare e torturare coloro che venivano considerati nemici del popolo, spie del vaticano e revisionisti sciovinisti. Ogni atto di culto pubblico o privato fu proibito e puniti con asprezza i trasgressori. La fede considerata “oppio del popolo” fu aspramente combattuta come attività contraria al progresso e al regime. Nel 1985 morto il dittatore il regime è continuato con Ramiz Alja e le leggi sostenute con violenza. Nel 1989, dopo la caduta del muro di Berlino e la “perestroika” lanciata da Gorbaçov, il regime, che aveva ormai ridotto gli albanesi alla fame, fece gesti distensivi verso i detenuti politici e liberò molti sacerdoti e religiosi. Il 4 novembre del 1990 spinto dalla devozione verso i defunti con l’appoggio di un gruppo di fedeli, don Simon Jubani celebrò la prima s. Messa pubblica dopo 23 anni. La polizia circondò il cimitero ma non intervenne, allora una settimana dopo l’11 novembre fu organizzata la seconda s. Messa e questa volta vi parteciparono oltre 50 mila persone giunte da ogni dove e questo segnò l’inizio della libertà religiosa per tutti gli albanesi e la caduta del regime di lì a poco. Per la ricorrenza ha presieduto la celebrazione il cardinal Salvatore de Giorgi, inviato dal santo Padre, quasi tutti i vescovi albanesi, numerosi sacerdoti e tantissimi fedeli. Anche il primo ministro albanese Edi Rama e il ministro della cultura dott.sa Mirela Kumbaro Furxhi hanno partecipato alla commemorazione e alla fine hanno ricordato che quello della celebrazione della messa al cimitero fu un gesto storico che ha liberato e dato dignità a tutti gli albanesi che per 50 anni erano rimasti schiavi di un regime disumano e antisociale. L’Albania è l’unico paese in cui la caduta del comunismo è avvenuta senza spargimento di sangue. Un sacerdote celebrando la s. Messa ha segnato la fine della dittatura.