Tortona – Convegno sanitario sulle Case di Riposo al Centro “Mater Dei”
Venerdì 23 ottobre, presso l’auditorium del Centro “Mater Dei” dell’Opera don Orione si è svolto un convegno dal tema “i diversamente ospedali” ovvero quale mission per le case di riposo?
Il convegno è stato organizzato dal dott. Silvio Roldi, presidente della Società Italiana Medici di Famiglia, che presta la sua attività professionale anche nelle case di riposo di Tortona.
Erano presenti tutti gli “attori” del campo sanitario del territorio, dal direttore generale dell’ASL AL dott. Gilberto Gentili che nel suo intervento ha fotografato quale realtà si vive e si respira nel campo sanitario, ai dipendenti che operano nelle strutture in diverse mansioni, dai responsabili agli infermieri e operatori socio sanitari. Si contavano oltre 250 partecipanti.
Ai saluti di benvenuto è intervento don Renzo Vanoi, rettore del Santuario “Madonna della Guardia” e direttore di comunità che ha voluto ricordare a tutti le parole forti di don Orione con le quali parlava a riguarda dei suoi istituti: “Nelle nostre case, diceva don Orione, i nostri padroni di casa sono gli ospiti”.
La prima sessione del convegno si è incentrata sui problemi del malato anziano e l’offerta del territorio con gli interventi di coloro che in modo gestionale o collaborativo operano nelle Strutture. È intervenuta Francesca Boveri, direttore di struttura del centro “Mater Dei” che ha evidenziato quanto sia fondamentale “prendersi cura dell’anziano” il coinvolgimento personale dell’operatore con la persona che soffre. Coinvolgimento che si esprime attraverso la compassione, la premura, l’incoraggiamento e il sostegno emotivo. E pertanto ha concluso il suo intervento con una frase molto forte: “dobbiamo sempre più umanizzare il servizio, «andare verso» chi ha bisogno esige la presenza di un cuore ospitale per far sentire l’ospite e la sua famiglia come a casa, rispettati nei loro diritti e riconosciuti nella loro dignità”. Ha concluso questa tematica il dott. Pollarolo membro della commissione di vigilanza ASL AL che in modo molto incisivo ha evidenziato quanto le loro visite ispettive non devono essere ritenute ispezioni punitive ma un aiuto per meglio strutturare il lavoro nelle sue molteplici norme da applicare per la tutela dell’anziano e la sicurezza di tutti.
La seconda sessione è stata affrontata da coloro che operano ancora di più in modo diretto “sul campo, a tu per tu con il paziente”. Il moderatore Fabio Mogni, ha riassunto questi interventi facendo emergere che la Casa di Riposo è un luogo in cui il verbo abitare è il termine più veritiero che si possa esprimere per tutti coloro che vivono ed operano con il “cuore e la passione” perché solo amalgamando lavoro e passione emerge il connubio fondamentale ossia la “missione”. Ed oltre ai numerosi protocolli operativi che vengono richiesti, fondamentale è quello “del cuore, del senso di appetenza del luogo in cui si presta la propria professione lavorativa”.
La relazione del dott. Roldi ha poi coronato questa giornata analizzando la qualità di vita dell’anziano in Casa di Riposo. “Il gioco di squadra è l’arma vincente nella nostra professionalità, ha detto Roldi, una squadra in grado di fare rete con tutti gli altri servizi sociali e sanitari presenti sul territorio”.
Tutti i convegni si congedano con un semplice grazie ai partecipanti ed augurando loro di fare tesoro di quanto ascoltato. Ma in questo caso non è stato così! Negli interventi finali si è chiesto e pertanto deciso, tra un anno, di ritrovarsi per un confronto, un altro apprendimento su questa professione che non è solo lavoro ma passione e sensibilizzazione verso l’anziano ed il malato.