Tortona – Una nuova casa di accoglienza per profughi nella città di Don Orione
Condividiamo un importante articolo sul più che attuale tema dell’accoglienza pubblicato sul sito del Don Orione org.
Domenica 6 settembre, Papa Francesco aveva fatto appello “alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi”. Oggi la Congregazione ha comunicato di aver affidato una casa di Tortona, in comodato gratuito, alla Cooperativa Villa Ticinum per realizzarvi un progetto di accoglienza capace di ricevere fino a 30 profughi.
Il progetto si chiama “Braccia e cuore” e sarà realizzato nell’ex monastero delle Suore Sacramentine non vedenti.
La Congregazione è per lunga tradizione sensibile all’accoglienza dei “desamparados” e di “quelli che nessuno accoglie”. Oggi, sono i profughi e i richiedenti asilo. In Italia, gli Orionini hanno già alcune case aperte all’accoglienza di piccoli nuclei di profughi ed anche alcune strutture qualificate per l’accoglienza.
“Questo progetto di Tortona era in gestazione da tempo – ha informato il superiore generale Don Flavio Peloso -. La Congregazione è già impegnata in varie località d’Italia per accogliere e aiutare queste persone, cercando di unire senso civile e carità cristiana”. È un’emergenza di grande rilevanza di cui ci si sta rendendo sempre più conto realisticamente. Si presenta con aspetti politici e umanitari che vanno affrontati insieme, ma anche tenuti distinti, nel rispetto delle attuali leggi dello Stato e in attesa di altre migliori”.
Nell’iniziativa di Tortona, città di Don Orione, la Congregazione mette a disposizione la casa – un edificio molto ampio in un’area di un ettaro e mezzo – mentre la Cooperativa Villa Ticinum avrà la piena responsabilità della gestione operativa, economica e legale del progetto Braccia e cuore. Dall’ambiente orionino di Tortona si prevede l’aiuto di un assistente spirituale e di volontari.
La Cooperativa Villa Ticinum ha già due strutture di accoglienza attive da tempo e già collabora nel Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR); ha buona sintonia di valori e di stile nella realizzazione di accoglienza qualificata di profughi.
Il progetto “Braccia e cuore” darà agli ospiti non solo un alloggio, ma offrirà una convivenza assistita e animata da operatori sempre presenti. Non si offriranno solo beni ma anche relazioni umane. Verranno offerti loro servizi di socializzazione, di insegnamento della lingua italiana, di educazione civica e relazionale, di mediazione culturale. La permanenza degli ospiti è regolata in accordo con la Prefettura e potrà essere breve o un poco prolungata; è pensata per non essere un parcheggio umiliante per i profughi e pericoloso per i cittadini, ma un’esperienza e un tempo utile di conoscenza e di incontro.
“Non è mai stato facile e privo di rischi e di fastidi aiutare i poveri e quanti sono in situazioni estreme – ha osservato il Superiore generale -, ma fare una buona accoglienza significa trasformare un problema in risorsa civile e spirituale”.