Rapporto contro la povertà della caritas Italiana: “Dopo la crisi: costruire il welfare”
Il secondo Rapporto sulle politiche contro la povertà in Italia giunge in un tempo difficile per il nostro paese, nonché di riflessione e di cambiamento per la chiesa universale e per quella italiana. Si compone di undici capitoli. Ognuno è pensato sia come un contributo a sé su uno specifico tema, leggibile quindi autonomamente, sia come parte del complessivo percorso disegnato per il Rapporto. Tale percorso si articola in quattro passi, ciascuno corrispondente a una parte del presente lavoro. La prima parte intende offrire al lettore il quadro di sfondo nel quale collocare le analisi puntuali proposte successivamente. La seconda parte, la più ampia, esamina le recenti evoluzioni delle politiche contro la povertà nel nostro paese, considerando l’insieme degli interventi che agiscono sul fenomeno e discutendone le conseguenze. Innanzitutto, ci si concentra sul quadro complessivo delle principali politiche legate al contrasto della povertà, cioè quella sociale, e quella economica. Successivamente si volge l’attenzione ad alcuni specifici programmi da considerare per completare lo scenario, rispettivamente la sperimentazione del Sia (Sostegno per l’Inclusione Attiva) e il Fead (Fondo di aiuti europei agli indigenti). La terza parte, invece, è dedicata al dibattito, politico e tecnico, sugli interventi che sarebbe necessario realizzare nel nostro paese. La quarta, e ultima, parte propone uno sguardo complessivo sui risultati del Rapporto. Vengono ripresi i principali risultati dei capitoli precedenti al fine di proporre una valutazione complessiva delle recenti politiche contro la povertà in Italia e collocare questi risultati in una riflessione conclusiva nella prospettiva di Caritas Italiana. Le analisi compiute si riferiscono al periodo intercorso tra la pubblicazione del precedente rapporto, luglio 2014 e inizio settembre 2015. Di fatto, però, tutte le disamine proposte coprono l’orizzonte temporale dall’entrata in carica del Governo Renzi, marzo 2014, ad inizio settembre 2015, sempre collocandole in uno sguardo temporalmente più esteso.
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