Un umano rinnovato, per abitare la terra
Oggi si celebra la 10a Giornata per la custodia del Creato, un’iniziativa ecumenica, voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana insieme alle comunità ecclesiali europee, per riaffermare l’importanza, anche per la fede, della cura e del rispetto della Natura in senso etico e sociale.
La liturgia della Parola, presieduta dallo stesso Francesco, avrà inizio alle ore 17 nella basilica Vaticana. “Invito tutti – ha detto il Papa – a partecipare: romani e pellegrini e tutti coloro che lo desiderano”.
“Quando si fa sera, voi dite: ‘Bel tempo, perché il cielo rosseggia’; e al mattino: ‘Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo’. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi?” (Mt 16,2-3). La risposta di Gesù ai farisei e sadducei invita a leggere i segni – quelli nel cielo come quelli nella storia – per vivere il tempo con saggezza, cogliendo, nella sequenza dei momenti, il kairòs – il tempo favorevole – in cui il Signore chiama a seguirlo.
Così comincia il Messaggio firmato dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, e da quella per l’ecumenismo e il dialogo, in occasione della 10ª Giornata per la custodia del creato (1° settembre 2015), che sarà celebrata alla vigilia del Convegno Ecclesiale di Firenze (9-13 novembre) e dell’inizio del Giubileo della Misericordia (8 dicembre), e soprattutto alla luce dell’Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, appena pubblicata.
Il Messaggio preparato dai Vescovi italiani invita a riscoprire una “sapienza dell’umano, capace di amare la terra, per abitarla con sobria leggerezza”. Tra i temi affrontati la necessità di ripensare gli stili di vita, di tutelare il clima, di rafforzare un’economia sostenibile.
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