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In Paraguay, sulle orme di Don Orione e di papa Francesco

In Paraguay, sulle orme di Don Orione e di papa Francesco

Mentre accompagniamo il viaggio di papa Francesco nelle terre dell’America latina, ricordiamo una recente pagina di storia missionaria orionina.

L’invito di andare in Paraguay venne dal vescovo Mons. Ramon Bogarin Argaña e don Ignazio Terzi, Superiore Generale, inviò nel 1976 don Angelo Pellizzari e poi d. Luis Cacciutto nella missione di Neembucù. Era una missione di prima linea. Don Angelo nel suo diario il 28 gennaio 1975 scrive: “Ormai la notizia è certa e me ne rallegro; un vescovo del Paraguay ha chiesto due o più sacerdoti e io mi sono offerto. Don Zambarbieri ha accettato e mi ha detto di tenermi pronto per poter andare quanto prima. Tutto questo ha risvegliato in me la voglia di far ancora un po’ di bene con apertura di cuore verso i poveri. Come ci voleva don Orione.”
Assunsero la conduzione di ben tre parrocchie rurali – Desmachado, Mayor Martinez e General Diaz – nella Diocesi di San Juan Bautista de la Misiones, situate sulla sponda paraguaiana del fiume Paranà, di fronte al Santuario di Itatì.
Scrive ancora l’11 ottobre 1977: “Che sofferenza essere soli in questo desolato territorio esteso 70/80 km e popolato da una decina di villaggi. Desolazione territoriale ma anche desolazione per il grado culturale della gente in tutti i sensi. Con chi parli, se vuoi avere un parere su temi al di sopra dei problemi del . . . cortile, del tempo che fa, del mangiare e del bere? Non leggono, la maggior parte dei battezzati non ha mai viaggiato al di fuori di questi territori, non c’è un centro sportivo, un club, non hanno messa, se non muy de vez en cuando… può arrivare il prete. Non hanno animatori di comunità, catechisti. E, per colmo di sventura, il governo, attraverso i suoi referenti locali, ci perseguita perché non vuole che formiamo catechisti. Ha paura della gente formata perché sarebbe più difficile governarla.”
Sono passati molti anni da quando don Angelo scrisse queste parole, ma anche oggi ricordare la testimonianza dei nostri missionari ci può servire a “ravvivare l’ardore missionario tipico della nostra identità orionina, anche in risposta ai continui appelli di Papa Francesco per una “Chiesa missionaria”, come scriveva Don Flavio peloso nel Centenario delle Missioni orionine nel 2013.

Qui un articolo del Don Orione oggi di gennaio 2012 dedicato a Don Angelo Pellizzari
Per vedere alcune attività del Pequeño Cotolengo di Mariano Roque Alonso, a 15 km dalla capitale, Asuncion, puoi visitare la pagina Facebook cliccando QUI

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