L’anima vola…dal palco vola più in alto!
Anche quest’anno, il Laboratorio Teatrale Integrato del Piccolo Cottolengo genovese di Don Orione parteciperà per il terzo anno consecutivo alla rassegna di Teatro Educazione TEGRAS, che si svolgerà alla fine di maggio presso il “Teatro Modena” di Genova.
Si tratta di una meravigliosa occasione per gli attori del Laboratorio di salire su un palcoscenico prestigioso, in un teatro che può ospitare fino a 500 spettatori. Chi sono gli attori? Ventuno attrici del Paverano, tre attori del “Villa Moresco” di Bogliasco, la classe IV B della scuola elementare “Solari” di Genova. Da ottobre 2014 ad oggi hanno lavorato insieme a 15 persone del Centro Clinico del carcere di Marassi che hanno raccontato le loro storie personali mettendole in sinergia con le storie raccontate dai bambini e dai nostri Ospiti. Per comprendere il pregio e la peculiarità di questa iniziativa, poniamo qualche domanda a Giuseppe Pellegrini, educatore e operatore pedagogico teatrale che coordina il gruppo di laboratorio teatrale “Arca di Noè”.
Cosa c’è di speciale in questo Laboratorio Teatrale, che lo rende diverso da una semplice attività di recitazione?
Giuseppe: Il Laboratorio si è formato in questi anni grazie alla sinergia tra diverse realtà: il Piccolo Cottolengo, l’Istituto Comprensivo Terralba (Scuola Primaria Solari), il Centro Clinico della Casa Circondariale di Marassi in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Quezzi (per il secondo anno consecutivo). Sono proprie le storie, sia autobiografiche che di fantasia, raccontate da detenuti e raccolte grazie alla collaborazione con la “nostra” maestra Lidia Gardella, insieme a quelle scritte dagli ospiti e di bimbi, la fonte dalla quale nascono i testi su cui si lavora nel laboratorio. Essi formano una narrazione originale che portiamo in scena, solitamente a Maggio.
Del gruppo fanno parte anche i parenti delle ospiti e dei bimbi, alcuni saltuariamente, altri in maniera stabile, che si presentano al Lunedì per lavorare insieme a noi.
Oltre a loro, si sono aggiunte, anche un’insegnante, ora in pensione, che aveva cominciato per prima la collaborazione con noi, una nostra coordinatrice, anche lei in pensione, un cameramen professionista, Andrea Bertero, che ogni anno prepara un docufilm in una location sempre diversa scelta da noi, inserita nella narrazione dello spettacolo. Insomma un cerchio molto ampio che si allarga ulteriormente sia al quartiere sia alla cittadinanza. Infatti, nel quartiere San Fruttuoso, ove sorge il Paverano, si svolgono i due spettacoli, presso il teatro Von Pauer all’interno del PCDO e in alcune occasioni ci rechiamo al lunedì nella palestra della scuola, per vivere il laboratorio e sottolineare la reciprocità di questa esperienza. Ma il laboratorio si stende anche alla città, perché oltre alla Rassegna di Teatro Educazione TEGRAS abbiamo anche partecipato lo scorso Settembre al convegno regionale “SCUOLA e TEATRO” indetto dall’Ufficio Regionale Scolastico.
L’appuntamento del laboratorio teatrale integrato si rinnova ogni Lunedì, a partire dal mese di Ottobre, attraverso un setting laboratoriale che prevede una calda accoglienza per ogni partecipante: sono momenti significativi l’incontro dei bimbi che arrivano intorno alle 09.30 con le ospiti che sono già in teatro che li attendono almeno dalle 08.45, la narrazione delle loro storie e la loro umanità sono sempre belli ed emozionanti, la condivisione dei nomi seguita dall’applauso in cerchio, gli esercizi di educazione corporea, educazione al movimento e al gesto, all’ascolto musicale, gli esercizi di recitazione, improvvisazione nella danza e nell’espressione, la scelta della tematica da sviluppare, il tutto in un clima giocoso, di non giudizio, dove ognuno può esprimersi liberamente come può e come si sente, ascoltando sé stessi e gli altri.
Allora questo laboratorio davvero spalanca le porte del Piccolo Cottolengo, lo porta fuori nel quartiere e nella città, ma anche porta dentro persone che forse pur passandoci davanti ogni giorno non sanno cosa succede lì dentro.
Il laboratorio è davvero un momento di grande integrazione, per dirla come farebbe un teorico, di vita vera, autentica, per come la vivono le persone coinvolte, un percorso e progetto educativo che facilita l’incontro tra il “dentro” e il “fuori” raggiungendo sempre più persone e consentendo il dialogo concreto e proficuo tra la nostra Opera ed altre agenzie educative, organizzazioni, cittadinanza.
A fine aprile abbiamo realizzato presso l’auditorium della Scuola Media Parini Merello il docufilm che inseriremo nello spettacolo di quest’anno, e volevo condividere con voi alcune riflessioni ed emozioni ancora “a caldo” che abbiamo vissuto in questa circostanza. Ci siamo incontrati con l’orchestra dei ragazzi della Scuola Media ad indirizzo musicale della Scuola Parini Merello (50 ragazzi) che ci hanno accolto nell’auditorium insieme ai loro insegnanti ed al loro preside, Dott. Lembeck, che è lo stesso dei bimbi della scuola elementare Solari che fanno parte del gruppo Arca di Noè. In tutto eravamo cento persone! Abbiamo provato ad esprimerci in “libertà” sia attraverso la musica dell’orchestra che attraverso l’espressione del nostro laboratorio teatrale che interagiva sulle musiche proposte. L’energia che si è creata è stata davvero altissima e le emozioni che abbiamo provato sono state intense, toccanti e magiche. È stato bellissimo vedere nei visi , negli sguardi e nei movimenti di ciascun partecipante, la gioia di essere presente e vivere quel momento. Il tragitto dal Paverano alla Scuola Merello è stata una vera e propria festa, con canti e improvvisazioni teatrali che hanno coinvolto anche i passanti e negozianti del quartiere.
Recitare, raccontare storie, muoversi sul palco… quale apporto dà questa esperienza ai bambini e alle nostre ospiti con disabilità, grazie all’incontro che si realizza in un contesto un po’ magico come quello di un palcoscenico?
Io sono persuaso che questo tipo di esperienza possa fare la differenza, nella crescita personale di ogni partecipante. La ricerca e la creazione di un “luogo” dove potersi esprimere in piena libertà, senza giudizi interni ed esterni consente di sperimentare le nostre parti “migliori”, di superare i nostri limiti e criticità, e questo porta ad un giovamento anche nelle persone e nell’ambiente che abbiamo intorno. Questo clima positivo così creato e curato, consente di andare oltre l’esperienza del laboratorio e permane anche nei giorni successivi, diventa così una bella realtà alla quale non si vuole rinunciare, alla quale si pensa e dalla quale si attinge energia.
Sentirsi accettato, condividere un clima giocoso ed impegnato nello stesso tempo, avere obiettivi in comune con persone e realtà anche apparentemente lontane dà la possibilità di potere vedere, ascoltare, esprimere emozioni, raccontare di sé e del mondo, con altri occhi e prospettive, spesso in antitesi con il pensare comune. Da altresì l’opportunità di esprimere idee, di scambiarle, di entrare ed uscire sia metaforicamente che fisicamente dai propri luoghi e situazioni.
Mi emoziona molto vedere i bimbi e gli ospiti recitare, ad esempio, sulle storie autobiografiche delle persone del centro clinico della casa circondariale o respirare l’energia che si sviluppa quando si danza tutti insieme su una musica o ancora vedere i progressi che singolarmente si registrano, sia nei bimbi che negli ospiti, non solo nell’apprendimento delle tecniche teatrali. Questa d’altronde non è il nostro obiettivo principale, come non lo è fare una performance, solo per il gusto di volerla fare: la performance importa in quanto espressione di un desiderio di volersi mettere in gioco, di volersi esprimere, così semplicemente, di volersi concedere un’altra possibilità, almeno nello spazio temporale e fisico del laboratorio. Ecco questo è il vero focus del nostro progetto, il laboratorio ha a cuore le persone, tutte, con le loro potenzialità originali! E in questo laboratorio ogni Lunedì nascono meravigliosi ed ineffabili spettacoli e performance. Sono felice quando per strada incontro qualche genitore che ha partecipato a qualche incontro, che esprime la sua gioia e stupore e ci ringrazia per avere trascorso davvero una mattinata speciale.
Vi aspettiamo quindi, non solo ai nostri spettacoli, ma anche al Lunedì al nostro laboratorio!
Lo spettacolo di quest’anno (narrazione originale) s’intitola “L’anima vola…vorrei essere libero, libero come un uomo..” ed andrà in scena nelle seguenti date:
Martedì 19 Maggio 2015 ore 14.30 Teatro Von Pauer
Mercoledì 20 Maggio 2015 ore 09.30 Teatro Von Pauer
Lunedì 25 Maggio 2015 ore 10.30 Teatro Modena (nell’ambito della rassegna TEGRAS)
vi aspettiamo!
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