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Un po’ di storia del Don Orione di Seregno

Un po’ di storia del Don Orione di Seregno

Nel 65° anniversario della fondazione del Piccolo Cottolengo don Orione in  Seregno, Ennio Moneghini, presente fin dagli inizi  dell’attività, ha  pensato di raccogliere e scrivere la storia della Casa fin dalla sua fondazione. 

 

COSI’ NASCE IL PICCOLO COTTOLENGO DON  ORIONE IN SEREGNO

Il Piccolo Cottolengo don Orione in Seregno, ha avuto il suo inizio il 20/4/1950, a distanza di sei mesi dalla morte del suo grande ed indimenticabile Benefattore, il Signor Giovanni Colli. Nel suo testamento aveva espresso il volere perchè in Seregno sorgesse un’Opera di Carità sullo stile e sotto la protezione di don Orione. Con don Orione, il Sig. Colli si era incontrato nel 1940.
Passarono i primi mesi. Il 20 aprile 1950, giunse a Seregno, il primo sacerdote orionino che prese subito possesso della villa Colli e diede iniziò alla nuova attività: il sacerdote si chiamava don Mario Ponzano.
Nel Settembre del 1952 don Mario Ponzano identifica nel dott. Redaelli il primo medico dell’Opera orionina di Seregno.
Nel settembre 1953 arriva a Seregno il novello Sacerdote don Michele Veneziano, un aiuto per don Ponzano.
Nel 1954 ebbe inizio la festa di Maria Ausiliatrice nel nostro Istituto.
Nel 1956 iniziano i lavori per la costruzione del primo padiglione che accoglierà i nostri Ospiti già dal marzo del 1958.
Nel 1960 arrivò a Seregno come nuovo direttore don Albino Frosi in sostituzione  di don Mario Ponzano. Nel 1962 don Albino diede inizio alla costruzione del secondo lotto e della facciata del Santuario. I lavori terminarono nel maggio del 1963. Al termine di quell’anno si aggiunsero alla comunità religiosa  fratel Lorenzo Podavini e don Remo Biasi.
Il 24 maggio 1964, con i primi ospiti provenienti dall’ospedale di Seregno, si inaugurò il reparto degli anziani.
Nel 1969 arrivò come direttore don Giuseppe Velo.
Nel 1971 don Velo decise di acquistare una colonia per i nostri ospiti a Vacciago di Ameno sul lago d’Orta.
Nel 1975 arrivò come nuovo direttore don Severino Didonè  e don Velo assunse la responsabilità di economo: ebbe così modo di terminare i lavori.
Nel 1978 don Giuseppe Velo viene trasferito, e don Guerrino Pelizza lo sostituisce in qualità di economo.
Il 7 dicembre 1978, don Didonè decide il trasferimento di tutti gli ospiti dal vecchio edificio al nuovo Centro che si presentava spazioso e funzionale.
Inizia per il don Orione il secondo capitolo della sua storia …
IL 24 maggio 1980 durante i festeggiamenti di Maria Ausiliatrice nasce su impulso di don Guerrino Pelizza e don Severino Didonè  la corsa ciclistica ” DUE RUOTE PER DUE CAMPANILI “. L’organizzazione è merito del gruppo sportivo Mariani con a capo il carissimo amico Morella Giuliano e  subito gode del patrocinio della città di Seregno e di Tortona.
Il settembre del 1981 vede diversi traferimenti:
• a don Didonè succede don Angelo Ondei;
• a don Pelizza don Angelo Moro;
• don Giovanni Gottardello viene nominato responsabile del santuario Maria Ausiliatrice;
• a don Gianni Giarolo, novello sacerdote, viene affidato l’assistenza dei ragazzi.
Nel 1984 don Angelo Moro diventa Direttore, e don Angelo Ondei viene trasferito a Sordevolo (Biella), arriva don Serafino Tosatto come aiuto del Santuario.
Nel 1986 don Angelo Moro diede inizio al terzo lotto dei lavori sopra la lavanderia, in previsione di accogliere ospiti donne.
Nel 1987 al termine dei lavori di ampliamento sopra il guardaroba e lavanderia, c’è stata l’inaugurazione del reparto donne e  del santuario rinnovato.
Nel 1989 assume l’incarico di direttore don Luigi Piccoli e come economo  viene nominato don Luigi Brazzalotto.
Nel 1991 don Luigi Piccoli parte per Manila: nuova missione delle Filippine. Gli succede come direttore don Luciano Degan.
Nel 1993 arriva come economo don Nerino Rossi.
Nel 1997 arriva come economo don Graziano de Col.
Nello stesso anno si pone mano alla ristrutturazione del vecchio padiglione, che verrà inaugurato nel maggio del  1999, dal provinciale don Gianni Giarolo: la nuova sede  accoglierà la comunità 2000.
Nell’ ottobre del 1999 arriva come nuovo direttore don Nello Tombacco e come economo don Baldi Giuliano.
Nel 2002 don Serafino Tosatto viene trasferito e lo sostituisce don Giuseppe Rigo. Don Riva Alfredo arriva come economo.
Nel 2005 don Nello dà il via ai lavori di ristrutturazione..
Nell’agosto del 2005 arrivano a Seregno don Cirillo Longo e don Ugo Dei Cas: il primo come Direttore del Centro e il secondo come Rettore del Santuario.
Don Longo continua la ristrutturazione dei vari locali e a lui si deve l’idea e la creazione del meraviglio salone: un vero polmone per i ragazzi e per i nonni.
Nel 2008 don Cirillo Longo viene trasferito e gli succede nella direzione don Luigino Pastrello, e ritorna come assistente spirituale per gli ospiti don Severino Didonè.
Don Ugo Dei Cas viene trasferito a Bergamo.
Il 3 giugno 2009 il direttore don Luigi Pastello nomina come direttore sanitario della struttura, la dott.ssa Gerli Diana.
Nell’agosto del 2009 arriva come Rettore del nostro Santuario don Gianni Giarolo.
Nel gennaio 2010 al direttore don Luigi Pastrello viene affiancato per la conduzione dell’istituto il dott. Doriano Spinelli.
Da agosto 2014 arriva come Direttore Don Graziano De Col, affiancato dal Responsabile di Struttura dott. Paolo Favari.

Seregno 20 aprile 2015  

Ennio Moneghini

Per questo anniversario, abbiamo chiesto al Direttore e ad alcuni ex Direttori, di scriverci un bel ricordo del Don Orione di Seregno. Ecco le loro risposte:

Don Graziano De Col (Direttore attuale)

20 aprile 1950 – 20 aprile 2015 RICORRENZA ELOQUENTE!
Quante pagine belle, nell’arco dei 65 anni, sono state scritte nella storia del Piccolo Cottolengo, con i caratteri visibili della carità evangelica.
Nasce il dovere di ringraziare innanzitutto il Signore che ha permesso questo e poi tutte quelle persone (dall’insigne Benefattore Giovanni COLLI, al più piccolo e umile donatore) che, in un modo o in un altro, sono stati segni della Provvidenza di Dio in questa terra benedetta, i protagonisti dei  vari momenti della storia del Piccolo Cottolengo che hanno creduto alla sfida dell’amore.
Il minuscolo seme evangelico, seminato in questa terra e fertilizzato dalla carità operosa e bagnato dal sudore dei sacrifici di tanti sacerdoti e anime generose dei primi tempi, si è sviluppato lentamente fino a raggiungere l’attuale assetto strutturale che accoglie varie tipologie di persone avanti nell’età o in qualunque modo bisognose.
“SOLO LA CARITA’ SALVERA’ IL MONDO” diceva San Luigi ORIONE e, fintanto che la carità rimane la giusta e insostituibile terapia per tutti i mali, il mondo sarà più sano, più bello.
Il Signore, la vergine Maria Madre della Divina Provvidenza e San Luigi ORIONE “stratega della carità”, benedicano e sostengano sempre quest’opera attuale e preziosa.

Don Luigino Pastrello (Direttore dal 2008 al 2014)

“Don Luigi, ci scrivi due righe per i 65 anni della casa di Seregno?”.
“Si, ma per quando ne avete bisogno … ?” “Per questa sera, al massimo domani mattina.”
Oh!!!! Se è per questa sera si può fare. C’è tanto tempo …. , sono solo le ore 14!
E mi sono messo a ripensare ai sei anni trascorsi in una casa che difficilmente potrò dimenticare per mille, ovvie ragioni.   
La difficoltà di scrivere sta solo nella scelta delle sensazioni che premono alla mente e più ancora nel cuore.
Non si tratta di ricordi, sono assente solo da sette mesi, ma di una grossa fetta di vita che si affianca a quanto sto facendo oggi e, stranamente, lo sovrasta arricchendolo.
Ho rivisto il volto di tante persone. Sono loro che “hanno scritto” e “scrivono” la storia del Piccolo Cottolengo di Seregno.  

I confratelli.
La comunità nel giro di sei anni in cui ho vissuto a Seregno, è cambiata. Sorella Morte ci ha fatto visita più volte.
C’è chi poi è stato trasferito e chi è subentrato e ne ha preso il posto.  
Il lavoro in casa con i “nonni” e con i “ragazzi”, e l’attività pastorale del Santuario hanno cementato la nostra vita e ci aiutato a lavorare insieme.

Il Personale.
Ricordo quando sono arrivato: i primi approcci, non stati proprio idilliaci. Tutti avevano tante cose da dire e da rivendicare, sia con la Direzione che nei confronti dei colleghi.
Posso dire che abbiamo lavorato tutti con passione e con amore.
Devo riconoscerlo: i risultati che si sono ottenuti alla fine sono tutto merito dei Responsabili e degli Operatori che hanno accettato di mettersi in discussione e, spesso di ricominciare da capo. Devo molto, e con gratitudine, a tutti.   

I “Nonni”
I “nonni”, come i “ragazzi”, sono l’anima del Piccolo Cottolengo di Seregno. La casa esiste per loro. A loro servizio ci sono oltre 150, fra dipendenti e professionisti, impegnati tutti i giorni.    
E’ proprio con loro che Gesù si identifica “Qualunque cosa avrete fatto a qualcuno di essi, lo avete fatto a me”. In queste parole si ritrova molta della “teologia” di don Orione.   
Che belli i nonni e le nonne della casa di Seregno.    
“Nella vecchiaia daran ancora frutti, saran verdeggianti per annunciare quanto è retto il Signore” (Salmo 71)
Alcuni erano ancora vivaci e creativi; altri invece sopraffatti dagli anni e dalle malattie: ma ogni età ha la sua pienezza e la sua bellezza.
Grazie agli operatori e animatori che hanno cercato e hanno saputo cogliere il meglio di tutti.

I “Ragazzi”.
Posso dire che per me sono stati tutti “speciali” .
Mi hanno fatto capire che, anche se in qualche modo svantaggiati intellettualmente o nelle attività manuali, sono spesso molto più dotati di altri sul piano del cuore e delle relazioni.  
I loro handicap intellettuali sono compensati da un “di più” di ingenuità  e di fiducia nei confronti delle altre persone.   
Credo di aver capito perché don Orione sostenesse che i disabili hanno un ruolo da giocare nella guarigione dei cuori e nella distruzione delle barriere che separano gli esseri umani che impediscono di vivere felici e che possono dare un contributo specifico alla crescita di tutta la comunità.
«I Piccoli Cottolengo devono essere i paraful¬mini delle grandi città, attirando da Dio con l’apostolato della sofferenza e della preghiera le benedizioni sulle città. La preghiera è la nostra forza! l’unica forza! La porta del Piccolo Cottolengo non domanderà a chi entra se abbia un nome, una religione, ma soltanto se abbia un dolore!». (Don Orione)
In questo lavoro non facile sono stato meravigliosamente aiutato dagli educatori e dagli operatori.
   
Volontari e amici
Ho letto poche volte delle cose belle sui volontari e sugli amici, soprattutto se giovani. Spesso sono presentati come spavaldi e spensierati. Si parla di loro come di violenti potenziali, di dissacratori dei valori di sempre.
Al Don Orione, ma non solo, ho conosciuto amici, volontari giovani e anziani che prestano il loro servizio durante tutto l’anno.
Alcuni venivano a “fare la caritativa” la domenica e animavano i pomeriggi. Simpaticissimi.    
Altri erano presenti tutti i giorni per tutto l’anno. Alle Feste di Maria Ausiliatrice hanno sfidato il caldo, la pioggia, il sonno e la fatica.   
Essere volontario o amico al don Orione non è un obbligo, non è un destino, non è una tassa da pagare per iscriversi al Club dei bravi ragazzi, né un distintivo da esibire ai raduni.    
E’ uno dei modi di dare un contributo originale, libero e gratuito per far star meglio chi è meno fortunato di noi.
Li ho trovati sempre entusiasti, professionali. Sapevano distinguersi per generosità. In questo mondo dove tutto viene monetizzato, la gratuità è la testimonianza più alta e significativa.  Io posso solo dire grazie a tanti, a tutti.  

Nella lunga litania delle benemerenza del don Orione di Seregno si dovrebbero aggiungere ancora tante altre persone: i parenti, gli addetti ai servizi più umili, ma ahimè quanto necessari, i benefattori, gli amici del Santuario, e tanti altri ….
A tutti il mio ricordo e la mia riconoscenza.  

Don Nello Tombacco (Direttore dal 1999 al 2005)

TESTIMONIANZA
Dopo vent’anni trascorsi come religioso e sacerdote nel mondo dell’educazione, sia come insegnante che come dirigente, su richiesta del mio Superiore ho voltato pagina accettando la sua proposta di assumere la responsabilità gestionale di questo Piccolo Cottolengo che, a mala pena, sapevo dov’era geograficamente situato.
   Ricordo che nei primi approcci, ancora informali ed anonimi quando ancora nessuno sapeva dell’avvicendamento in atto, entravo nel cortile della struttura e vedendola così grande e complessa, preoccupato,  mi appoggiavo alla macchina venendo pervaso da mille interrogativi in ordine alla responsabilità che stava per gravarmi sulle spalle.
    Quando però più tardi – era il 14 settembre del 1999 – ho iniziato a muovere i primi passi con l’accortezza necessaria per un corretto inserimento mi ci è voluto davvero ben poco per capire la preziosità del dono che mi aveva fatto il mio Superiore nel destinarmi a lavorare  in quel mondo che già era stato mio, seppur in altra realtà,  prima di essere inserito nell’insegnamento.
    Mi sono dunque trovato praticamente subito a mio agio ben accolto dai miei confratelli,  tutti molto più anziani di me;  dagli operatori, che comunque non hanno mancato di studiarmi per vedere come mi sarei mosso e, soprattutto, dagli ospiti accolti nelle rispettive unità di offerta.
    Facendo perno sul mio carattere tendenzialmente estroverso, ho iniziato a relazionarmi con tutti  nella forza della cordialità e del dialogo per meglio capire quel nuovo mondo che iniziavo ad abitare con vera soddisfazione per quanto non abbiano tardato ad emergere pensieri e preoccupazioni necessariamente presenti in ogni realtà complessa quale è il Don Orione di Seregno.
   E’ stato mio interesse trascorrere tantissimo del mio tempo a contatto diretto con tutti gli ospiti  scambiando con loro ilari battute, con il servirli di frequente a tavola assieme agli operatori e volontari, giocando a carte con loro, pregando e condividendo anche qualche uscita: Direttore sì, ma non solo di ufficio!!!
   Di Seregno, inoltre, mi sono portato via, vivo nel cuore, l’entusiasmante esperienza dei molti volontari che, con una fantasia oltre ogni limite non si stancavano, accanto al servizio dell’ospite, di mettere in atto iniziative di solidarietà il cui ricavato ritornava  poi a vantaggio dell’Istituto stesso: fatto di cui, credo, ancor oggi sussistano apprezzabili tracce.
    E che dire poi del bel Santuario dell’Ausiliatrice, vera “chicca” pastorale  nel senso più reale del termine,  nel quale ho avuto modo di conoscere  infinite altre persone con le quali ho avuto modo di stringere amicizia avvicinandole, per quanto indirettamente,  alla struttura di carità di cui ero responsabile e della quale, loro, andavano fieri di avere in città, tra le mura delle loro case.
    Sono ormai trascorsi dieci anni da quando ho lasciato, per ragioni di vita religiosa, questa bella e significativa istituzione ma il suo ricordo, non privo di una qualche difficoltà di diverso respiro, resta vivo e indelebile e di questo ne sono davvero grato a tutti.

Don Luciano Degan (Direttore dal 1991 al 1999)

Gradevole  ricordare.
Riandare ai ricordi dei bei tempi passati a Seregno è un momento piacevole e riscriverli per voi che mi leggerete è un rivivere per ringraziare il Signore, la Santa Madonna e il nostro San Luigi Orione per l’opportunità che mi è concessa per diffondere un po’ di bene.
La mia permanenza a Seregno dal 1991 al 1999 mi è stato motivo per essere strumento utile nella mani del Signore specialmente per venire in aiuto ai nostri fratelli più svantaggiati e bisognosi di cure. Per loro mi è stato assegnato il compito di concretizzare un bel sogno; superate varie difficoltà solo nel 1998 si è potuta realizzare la tanto attesa residenza protetta con la “comunità alloggio Don Orione 2000” ricavata al 3° piano dello stabile su via Verdi (primo fabbricato costruito dopo gli inizi dell’attività  nel 1950). Nel maggio del 1998 alla presenza del Dir. Prov. Don Gianni Giarolo e varie autorità politiche e religiose, si è potuto inaugurare e utilizzare al meglio la costruzione poco fa decritta.
Il centro Don Orione di Seregno in quell’anno ha potuto  presentarsi al territorio con ambienti più famigliari per i nostri “ragazzi”. La comunità alloggio nei locali ristrutturati ha potuto usufruire di un ambiente più coinvolgente atto a riprendere l’entusiasmo e la gioia di vivere, vedendo questi locali che venivano incontro alla esigenza di essere “gruppo famiglia” e clima di famiglia. (vedi il caloroso caminetto nella sala pranzo).
La gioia più grande per me il quel giorno è stata la felicità dei nostri “ragazzi” nel constatare il loro benessere, che si è dimostrato attraverso l’attenzione prestata alle loro esigenze. Ecco l’intento di una autentica opera di bene! Questa residenza  con i suoi ambienti ristrutturati ha tenuto in considerazione il contesto a misura dell’uomo personalizzando la struttura, perché le persone non si sentissero ospiti ma in un clima di famiglia. La gratificazione personale è stata nel vedere che il lavoro svolto nel sociale  dal 1978 ad oggi (37 un bel traguardo) non si è soli. Circondato da tanti bravi laici con i quali ho condiviso questi anni e in modo particolare a Seregno, qui ho avuto la possibilità di iniziare il “MOV TAU” dei volontari del Don Orione. Non posso dimenticare l’operatrice Luisa vedendo la sua disponibilità al di là degli orari e delle festività, quando era con i “ragazzi” si prodigava come una mamma e con lei  il volontario Urban, presidente del gruppo dei volontari, che diversi lo chiamavano benevolmente “papi”, quanto lavoro manuale e quanti chilometri alla guida del  nostro pullman per i suoi “ragazzi”.

Don Severino Didonè (Direttore dal 1975 al 1981)

Inaugurazione del nuovo complesso
Gli anni 75-80 sono stati segnati da radicali trasformazioni del complesso “Piccolo Cottolengo di Don Orione”.
Lo stabile “2000” che ospitava circa 80 ospiti non era più a norma. Così nel 1978 è stato inaugurato il nuovo complesso, iniziato già da anni prima dal Direttore Don Giuseppe Velo.
Vi era grande attesa per tale realizzazione. In quanti frequentavano l’Ausiliatrice e specie negli Oratori e Volontari vi era tanto entusiasmo e grande attesa.
I lavori del nuovo complesso volgevano al termine! Ora sorgeva il problema, sia pure marginale, come e quando l’inaugurazione? Bisognava trovare il modo di interessare, per tale circostanza, sia le autorità ecclesiastiche, che civili, come pure il semplice volontario: praticamente non escludere nessuno a tale avvenimento.
Nel’78 la Festa dell’Ausiliatrice coincideva con la Solennità del Corpus Domini, con la relativa Processione. Perché, superando l’idea del tradizionale percorso, la processione non farla terminare all’Istituto? A tanti l’idea è sembrata buona! I sacerdoti delle città, pur facendo presenti alcune difficoltà, hanno dato , con il Prevosto Monsignore Gandini, il loro assenso.
È festa! Le manifestazioni dell’Ausiliatrice procedono regolarmente. Sull’imbrunire fra canti, preghiere e suon di banda arriva la Processione. L’afflusso della gente è grande, occupano tutto lo spazio tra la villa, l’Istituto e le zone adiacenti.
Chi se ne intendeva di manifestazioni, ebbe a dire che non aveva mai visto tanta partecipazione alla Processione del Corpus Domini. Dal ballatoio della portineria con un breve discorso del Vicario Generale dell’opera di Don Orione, Don Giuseppe Aureli, e con la Benedizione Eucaristica, si è conclusa l’inaugurazione del nuovo complesso.

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