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Chirignago, Venezia, Progetto Tutti in Cascina

Chirignago, Venezia, Progetto Tutti in Cascina

Finalità

L’Opera don Orione in Veneto intende attivare due presidi di coabitazione solidale, uno sito in Chirignago e l’altro a Campocroce di Mirano. Entrambi i presidi, a seconda del tipo di utenza, si offrono:
–    come collocazione temporanea, avendo come obiettivo l’autonomia della persona attraverso la rieducazione al lavoro, l’orientamento occupazionale e la ricerca della casa
–    come collocazione più o meno stabile, per persone che per varie problematiche non possono più vivere al proprio domicilio.

In entrambi i casi, i due presidi offrono un programma di avvicinamento al lavoro, attraverso la presenza di varie opportunità occupazionali:
–    il lavoro agricolo e di allevamento
–    attività di giardinaggio
–    attività di manutenzione
–    attività di servizio alla persona (es. assistenza ad anziani, a disabili, supporto domiciliare)
L’idea nasce per dare una risposta ai bisogni, purtroppo in aumento, di per varie ragioni non può più stare al proprio domicilio o non lo possiede: nuclei monoparentali, madri che hanno subito violenza domestica e che sono state allontanate dalla propria abitazione, disabili autosufficienti in condizione da “Dopodinoi”, anziani soli a rischio di decadimento. Il sostegno che si vuole mettere in campo riguarda una soluzione all’emergenza abitativa ma anche, e soprattutto, un aiuto nel ripensare e riprogettare il proprio Progetto di Vita, offrendo l’opportunità di percorrere nuove strade meno problematiche e più efficaci. Dove è possibile e consigliabile, il lavoro, prima all’interno e poi via via esterno, diventa il completamento di una vita dignitosa, tra comunità e inclusione sociale.

Obiettivi

La peculiarità del progetto che prevede la coabitazione con altri nuclei è legata alla valenza della condivisione e della collaborazione di tutti i membri nella quotidianità passata tra le medesime mura. Oltre ad una maggiore qualità delle relazioni e delle capacità di socializzazione di ogni persona, si punta alla promozione di un vero e proprio stile di vita a partire dall’inserimento negli appartamenti del cohousing. Imparare il valore della condivisione giova sia alla gestione del percorso vissuto negli appartamenti, sia una volta usciti, quando si dovrà affrontare la fatica di vivere “soli” nel mondo. Insieme a questo obiettivo c’è anche la speranza che la collaborazione e la coabitazione diventino abitudini di vita e che se ne comprendano quindi i benefici su più versanti.
Gli obiettivi perseguiti dal progetto sono i seguenti
1.    Sostegno nel raggiungimento dell’autonomia individuale e/o del nucleo
2.    Avvicinamento al lavoro, e, attraverso di esso, all’inclusione sociale.
3.    Competenze relazionali con educatori e coinquilini
4.    Responsabilità verso i propri compiti familiari
5.    Inserimento individuale e del nucleo nella comunità allargata.
6.    Senso di partecipazione alla vita comunitaria
7.    Promozione della condivisione e della collaborazione come stile di vita

Metodologia

Il termine cohousing è utilizzato per definire degli insediamenti abitativi composti da abitazioni private corredate da ampi spazi (coperti e scoperti) destinati all’uso comune ed alla condivisione tra i cohousers.
Accoglienza
Il presente progetto di Co-housing Sociale prevede l’inserimento di un numero massimo di persone o nuclei così articolati:
–    Chirignago: otto camere singole e/o doppie
–    Campocroce: sei camere singole e/o doppie e tre miniappartamenti
Le persone possono trascorrere in Casa un periodo che va dai 12 ai 36 mesi (ma anche periodi più brevi, in risposta a bisogni di emergenza, o comunque per transizione a soluzioni più stabili o intensive). Il loro inserimento e la fine del percorso è valutata dal Responsabile, in contatto con i Servizi Sociali del territorio.
Attività
Le attività della casa si articolano in due aree:
–    la vita domestica, come vera e propria palestra di vita comunitaria, di solidarietà reciproca e collaborazione.
–    il lavoro nell’azienda agricola, come occasione sostenuta di realizzazione personale, di contatto con la natura, di realizzazione di sé nella società.

Le strutture in dotazioni all’azienda, pensate e realizzate per l’impiego nelle attività lavorative di persone con situazioni diverse di difficoltà personale, sono le seguenti:
–    Un fabbricato, denominato “Rustico”, con laboratori per la lavorazione e trasformazione dei prodotti: orticoli, della frutta (marmellate), dell’alveare (miele e altri derivati), carni e insaccati, officinali e prodotti aromatizzanti.  Con annessi servizi igienici e spogliatoi, a norma e adeguati alle necessità anche di persone disabili
–    Varie serre che occupano circa mq. 2000 e sono utilizzate per la produzione di piante ornamentali e fiori, allevamento degli avicoli, impiegate anche come magazzini e locali di stoccaggio.
–    “Arche” per ricovero animali tali da soddisfare le esigenze di allevamento.
–    Serre riscaldate, utilizzate, come sopraddetto per la coltivazione di piante ornamentali e punto vendita.
–    Serra per ricovero attrezzi e laboratorio officina per la manutenzione aziendale.
–    Macchine agricole e giardinaggio con relativa attrezzatura, utilizzate per la coltivazione del fondo agricolo e manutenzione aree verdi.
–    Spazi attrezzati per l’allevamento di animali diversi (cavalli ,daini, struzzi, maiali,pecore, capre, pollame, conigli e api), che sono, altresì, motivo di curiosità e interesse per le persone che visitano l’azienda.
–    Un alveare
Parte dei prodotti dell’orto, delle serre e allevamento sono consumati all’interno della stessa coabitazione, mentre parte viene venduta al consumatore esterno, grazie alla presenza di un punto vendita all’interno dell’azienda agricola. Tale attività è gestita dall’Operatore Referente, coinvolgendo via via gli ospiti della coabitazione.

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